di David Crucitti – Si torna a parlare dell’ospedale Morelli, struttura sanitaria con una storia di oltre cinquant’anni, ubicata nella popolosissima zona sud della città. Sul Morelli si punta molto, tanto da decidere di ricostruirlo di sana pianta per consegnare ai cittadini una struttura perfettamente a norma, elegante, confortevole e facilmente raggiungibile, nel 2007 viene inaugurato e consegnato il nosocomio reggino. Il nuovo ospedale appare da subito funzionale e importante, ospita reparti delicati come pneumologia, medicina e cardiologia riabilitativa oltre ad offrire ai pazienti un macchinario per la risonanza magnetica di ultima generazione. La struttura piace ai degenti, bagno in camera, aria condizionata e riscaldamenti, fanno del Morelli un ospedale all’avanguardia, ma manca qualcosa di fondamentale, manca un pronto soccorso. Se n’è parlato molto in questi anni della possibilità di aprire un nuovo pronto soccorso al Morelli, cosa che avrebbe di gran lunga smaltito il lavoro degli ospedali Riuniti. La proposta è stata fatta anche all’on. Leoluca Orlando in visita a Reggio Calabria, ma nulla si è mai concretizzato. Senza un reparto di chirurgia d’urgenza e una sala rianimazione, è impensabile creare un pronto soccorso, ed il Morelli, di questi due reparti ne è sprovvisto. Sembra che la dirigenza generale dell’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli, abbia deciso di trasferire tre reparti estremamente funzionali, dall’ospedale Morelli ai Riuniti, cosa che indebolirebbe le potenzialità di un ospedale nato per essere ospedale, e non polo sanitario. A quanto pare i reparti di medicina, pneumologia e cardiologia riabilitativa, a novembre non ci saranno più nel nuovissimo e funzionale nosocomio. Il Morelli rischia il suo concepimento iniziale, per diventare un semplice centro di servizi diurni, e non è certo una buona idea viste le numerosissime degenze soprattutto di anziani che occupano per lunghi periodi qualsiasi reparto. Si creerebbe un super affollamento illogico e improponibile dei Riuniti, ma soprattutto si snaturerebbe un ospedale dalle potenzialità infinite, lasciando il deserto in tre reparti che oggi non invidiano niente a nessuno. Esistono molteplici cose mai sfruttate al Morelli, ad esempio una nuovissima camera mortuaria, mai utilizzata, i garage per le ambulanze, locali vuoti per un’organizzazione di primo intervento in chiave rianimatoria. Ufficialmente l’ospedale Morelli ha delle problematiche per quanto riguarda l’emergenza, ed è vero, ma non si è mai voluto affrontare il problema, ed oggi, invece di potenziarlo, si vuole chiudere per quanto riguarda la degenza, per sovraffollare l’ospedale Riuniti, e lasciare interi reparti del Morelli chiusi e vuoti.