Magazine Psicologia

Osservando i piedi…..

Da Gaobi

Fermiamoci un istante per osservare i nostri piedi:il loro aspetto fisico è assai curioso, sono strutture delicate, fragili,  che portano tutto intero il nostro peso, consentendoci di spostarci fino alla fine dei nostri giorni. Su di essi possiamo tuttora vedere schemi del passato: piedi quadrati con dita corte evocano i popoli primitivi che camminavano a piedi nudi, mentre dita lunghe e fini ricordano le dita di una scimmia pronte ad arrotolarsi attorno a un ramo. Noi facciamo raramente attenzione ai nostri piedi che possono sembrare separati dal resto del corpo;eppure noi siamo eretti, camminiamo, corriamo e ci spostiamo ogni giorno grazie ad essi, rappresentano la nostra capacità di muoverci sia fisicamente che psicologicamente. Il bacino è il luogo fisico della nascita: è appunto là che si incarna ogni nuova vita. Psicologicamente possiamo considerarlo come il luogo dove generare noi stessi, lasciando cadere vecchi schemi per dirigerci verso nuovi orizzonti. Questo movimento di creazione discende verso i nostri piedi, che sono, nel mondo,  l’espressione più esteriorizzata di noi stessi; quando ci spostiamo, sono i nostri piedi che si muovono per primi. Senza movimento non c’è vita, e i piedi, quale estensione del centro motore del corpo, sono un espressione di questa funzione primaria dell’universo. ” Il viaggio delle mille leghe comincia dal punto  dove sono posati i tuoi piedi”, leggiamo nel Tao Te Ching.

In parte tratto da :” Il massaggio che trasforma“.


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