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Osservatorio Litblog n. 39

Creato il 29 ottobre 2015 da Letteratitudine

Osservatorio Litblog n. 39(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Riprendiamo il nostro Osservatorio sulle proposte della blogosfera letteraria italiana dopo una sosta, non voluta ma purtroppo necessaria, sperando di suscitare la vostra curiosità attraverso la segnalazione di articoli che in qualche modo hanno colpito il nostro personale interesse, offrendovi una panoramica anche su alcune delle svariate proposte del panorama straniero.

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Obliquamente realistico
(da Doppiozero)

Il significato di Calvino trent’anni dopo la sua morte e la sua eredità. Penso ce ne sia un gran bisogno, perciò non posso che segnalarvi con grande piacere uno dei pezzi di un lungo e variegato bilancio sull’opera di Calvino, realizzato da più mani e attraverso un’analisi della sua opera svolta sotto differenti punti di vista. La natura stessa dell’opera dello scrittore, così multiforme e cangiante ma allo stesso tempo intrisa di una specifica cifra riconoscibile in tutto il suo percorso, è passata più volte per la contrapposizione con scritture più agite come ad esempio è stata sempre considerata quella di Pasolini. L’autrice dell’articolo ci conduce attraverso alcune costanti interessanti della scrittura calviniana dalla lettura delle Città invisibili alle Lezioni americane inducendoci a guardare oltre il velo della razionalità precisa e affondando le mani nel magmatico mondo caotico dei contrasti che lo scrittore ci ha generosamente offerto e che percorrono con una tensione autentica ogni sua opera. Che sia quello scendere leggero sulle cose della vita andando però più in profondità di ciò che in apparenza può sembrare? Speriamo che queste proposte di lettura così ben orchestrate siano da stimolo per leggere o rileggere opere che sanno parlarci ancora con grande attualità. Soprattutto a giovani lettori che spesso in ambito scolastico non riescono ad apprezzare fino in fondo una lettura più critica di ciò che a loro può sembrare mera imposizione del percorso scolastico.
Qui, il pezzo...

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Di chi è la colpa?
(da Lipperatura)

Avrei scritto “responsabilità” ma no, mi piace proprio la parola “colpa” in questo caso.  Per restare in tema Lipperini direi “non è un paese per lettori” questo! Veniamo all’etimologia della parola: cultura s. f. (dal lat. cultura, der. di colĕre “coltivare”). Cosa mi suggerisce il verbo coltivare? Dedicarmi, alimentare, nutrire, esercitare, curare, sviluppare, tenere vivo e attendere fiduciosa che possa qualcosa germogliare, qualcosa di bello, che faccia bene allo spirito e allo  sguardo. Perché dunque in questo bellissimo paese non coltiviamo l’arte della lettura? Mi trova concorde l’affermazione di Loredana Lipperini sull’incapacità, per non dire la cattiva volontà, di molti personaggi della cultura che ritenendosi depositari di strumenti elitari per godere della cultura non fanno molto per avvicinare coloro i quali sono anche intimoriti dalla presunzione che il “sapere” sia in stretto possesso di chi già sa. Certamente le statistiche non sono tutto oro che cola e a ben vedere, forse, molti lettori leggono senza comprare, attraverso altri mezzi  non contemplati ma il quadro che ne esce non è confortante soprattutto per chi, non leggendo, si perde la possibilità di vivere mille altre vite oltre la propria.  Dunque parliamone, e lasciamo che ne possano parlare fra di loro i lettori.
Sperando di farvi cosa gradita vi segnalo l’utile e piacevole articolo...

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Il ritorno di Asterix
(da Le Monde)

Tutti noi ricordiamo le avventure del piccolo guerriero gallico Asterix ed il suo compagno fedele Obelix che insieme combattono per l’indipendenza del proprio villaggio, qualche volta abbiamo sognato di avere a disposizione la pozione magica del druido Panoramix per reagire con forza bruta a qualche sopruso ricevuto. Astérix le Gaulois è il titolo della prima storia pubblicata a fumetti della serie e fu pubblicata in Francia nel 1961 dall’editore Dargaud - dopo essere stata serializzata sulla rivista Pilote- e in Italia successivamente da Mondadori. I personaggi e la storia scaturirono dalla creatività del duo francese René Goscinny per la sceneggiatura e Albert Uderzo per i disegni. Le vicende dei guerrieri gallici furono poi trasposte al cinema nella pellicola Asterix il Gallico, cartone animato che ebbe subito un gran successo.  La nuova uscita riprende i tratti essenziali della storia classica rivisitandone gli aspetti. Tutto nasce nelle prime vicende in cui il piccolo villaggio gallico riesce a non soccombere alle truppe di Giulio Cesare  resistendo grazie alla magia del fluido magico del druido Panoramix  che dona forza sovraumana ai guerrieri che lo bevono e sotto la guida di Asterix e Obelix riesce a salvare il druido dal rapimento dei romani. Nella nuova edizione tutto riparte dalla pubblicazione della storia dei volumi della Guerra dei Galli- De Bello Gallico- dove enfatizzare le gesta dell’esercito di Giulio Cesare.
Tuttavia non pensate che le tematiche non ci appartengano più, anzi, gli autori hanno ben architettato la storia inserendo rapporti fra media e potere, processo di elaborazione di informazioni, nuovi strumenti di informazione e nuove tecnologie, qui sotto forma di piccioni, e per assurdo un richiamo al personaggio di Julian Assange! Inoltre vi è il richiamo alla strumentalizzazione di alcuni potenti nel riscrivere la storia del mondo piegandola ai propri personali interessi di gloria. Nel complesso sembra un’operazione molto ben riuscita nonostante qualche volta dia l’impressione di un “troppo pieno”, un “overflow” narrativo che può far perdere una certa scorrevolezza nel piacere della lettura. Pare inoltre, che a detta dell’autore del pezzo, manchi qualcosa al tratto dei nuovi creatori rispetto alla familiarità e alla dolcezza nonché all’umanità dei personaggi della penne e della matita dei padri originali. Vedremo presto qui in Italia.
Il testo è Astérix. Le papyrus de César, di Didier Conrad e Jean-Yves Ferri, Albert-René.
Speriamo di poter godere del piccolo guerriero gallico ancora per lungo tempo.
Per chi volesse leggere l’articolo originale di Le Monde, è qui segnalato...

Francesca G. Marone


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