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Osservazioni astronomiche da Marte: Curiosity riprende Phobos e Deimos

Creato il 24 aprile 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

 Curiosity sol 603 MastCam left - Mount Remarkable

Curiosity sol 603 MastCam left - Mount Remarkable
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Di tanto in tanto il rover della NASA Curiosity, oltre ad esplorare il cratere Gale, si dedica a qualche osservazione astronomica. L'ultima, risale al 21 aprile 2014. 

Il rover è impegnato da metà marzo in una zona chiamata Kimberley, lungo il percorso verso il monte Sharp.
Ora, si trova alla base di una delle colline dell'affioramento, Mount Remarkable, dove il team di missione sta selezionando il target per la terza perforazione.

Avvicinatosi al primo basamento, durante il sol 606 (21 aprile 2014), Curiosity ha sfruttato l'occasione, riprendendo prima il passaggio di Phobos guardando verso est e, poi quello di Deimos verso ovest.

Curiosity Sol 606 Phobos Map

Curiosity Sol 606 Deimos Map

Credit: curiosityrover.com

La sequenza astronomica, ripresa con la MastCam right e durata circa 8 minuti, era parte di un esperimento per il controllo dell'opacità atmosferica delle ore notturne, durante le quali, in questa stagione, si possono formare frequentemente nuvole di ghiaccio d'acqua e nebbie.

Tra gli scatti abbiamo scelto di elaborare l'immagine 0606MR0025610000400969E01_DXXX per Phobos, scattata alle 20:55:54 ora locale, e l'immagine 0606MR0025610070400976E01_DXXX, delle 20:59:54 ora locale, per Deimos.

Curiosity Sol 606 MastCam Right - Phobos detail

Curiosity Sol 606 MastCam Right - Phobos detail
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Curiosity Sol 606 MastCam Right - Demos detail

Curiosity Sol 606 MastCam Right - Demos detail
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Tali foto hanno generalmente esposizioni piuttosto prolungate per cogliere maggiori dettagli ma allo stesso tempo, questo introduce anche una sfocatura dovuta al movimento che si aggiunge ai disturbi e ai difetti di compressione (molti dei puntini che vediamo sullo sfondo dell'immagine originale, non sono stelle ma artefatti).

Tuttavia, ricostruendo lo scenario con Stellarium, o altri software analoghi, si notano altri oggetti interessanti in cielo al momento degli scatti, sopratutto nelle ripresa di Deimos.

Curiosity Sol 606 Phobos

Curiosity Sol 606 Deimos

Nonostante la MastCam non è propriamente una fotocamera dedicata alle osservazioni astronomiche, limitata ad una magnitudo di 6 o 7 proprio come la vista umana, cercando tra il rumore di fondo, scopriamo con sorpresa che è riuscita a riprendere anche Cerere e Vesta, due tra i corpi più grandi nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove, mete della missione Dawn della NASA.

I due asteroidi, Cerere, il più grande, con un diametro di 950 chilometri, e Vesta, il terzo oggetto della fascia con 563 chilometri di diametro, appaiono come deboli striature in un esposizione di 12 secondi.

La composizione che segue combina diversi scatti per riassumere la dimensione dei diversi oggetti osservati da Curiosity: c'è anche un cerchio intorno a Deimos che rappresenta le dimensioni della nostra Luna piena vista dalla Terra per un confronto immediato.

Curiosity: Cerere e Vesta

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/Texas A&M

Le ultime osservazioni, però, possono sembrare meno scenografiche delle precedenti, come il transito notturno del sol 351 o l'eclissi anulare di Sole del sol 369, ma sono invece di grande utilità per gli astronomi, per perfezionare i dati sulle orbite delle lune attualmente a disposizione.

Phobos Deimos Luna - Credit: NASA / JPL / MSSS / Texas A&M
Phobos e Deimos, viste dalla superficie marziana, devono regalare senz'altro uno spettacolo unico.

Phobos, ad esempio, il maggiore dei due satelliti, è meno di un centesimo del diametro della nostra Luna (22,2 chilometri contro 3.476 chilometri di diametro medio) ma la sua orbita è anche un centinaio di volte più vicino alla superficie di Marte, rispetto alla distanza della Luna dalla superficie della Terra, arrivando a circa 5.793 chilometri.
Questo fa sì che, per un osservatore posto sulla superficie del pianeta, Phobos appare grande quasi quanto la nostra Luna (una comparazione qui a sinistra).

Tuttavia, orbitando molto vicino alla superficie, la sua dimensione apparente varia notevolmente, a seconda se è bassa sull'orizzonte o perpendicolare all'osservatore.

In questo caso, Phobos dovrebbe trovarsi a circa 7.000 chilometri da Curiosity, o poco più: risulterà pertanto po' più piccola di come apparirebbe se si trovasse sopra la sua testa.

Le due lune non sono movimentano il cielo marziano ma anche il paesaggio di superficie in pieno giorno: il loro transito proietta ombre ben visibili dall'orbita e le variazione di luce dovute al transito sono state catturate indirettamente dalla Rear HazCam di Curiosity nel sol 368.


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