Ostia e Fregene si iniziano a riempire di gente, ma ancora non è boom di presenze. L’atteso pienone stenta ad arrivare per gli stabilimenti balneari del litorale romano, che devono fare i conti con la crisi, i lavori di ripascimento sulla costa ed il maltempo. Il bagnante-turista punta al risparmio e così ad affollarsi sono soprattutto le spiagge libere. Vince dunque la formula low-cost: niente pagamento dell’entrata e pochi euro per il noleggio di un lettino. A complicare una stagione già partita male, ci si sono messi anche i lavori di ripascimento delle spiagge. Il cantiere, aperto per rinforzare i lidi erosi dalle mareggiate e finanziato con 15 milioni di euro da Regione Lazio e Campidoglio, ha creato non pochi problemi agli stabilimenti. Gli interventi, molto lenti, non sono giunti in tempo per salvare la decina di cabine crollate mercoledì 23 maggio alla Nuova Pineta, che si ritrova con danni per oltre 100mila euro e spiaggia dimezzata. Non è andata meglio allo Shilling. Positiva invece l’affluenza a Fregene. «Siamo partiti bene, – sottolinea Marco Falsarella, titolare del Singita – tanti turisti e romani».
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