Riesci a giungere ovunque si stia sfiorando il mero appagamento.
Ti infili nei pensieri inerpicandoti tra le morbide pareti dell’angolo
prediletto della mente.Accresci bastarda e corposa e riporti al presente spruzzi di rimembranze che
macchiano la quiete.
Sovrana nel tuo riuscire a raggirare col tuo mestolo nero d’ebano la
rettitudine del pensiero.
Stendi sul tuo tappeto, fatto di corpi intrecciati privi di ricordi, l’ultima
vittima,
ricoprendo di pece i suoi sensi.
Si allontana l’uomo a spalle ricurve con capo chino e
implode la sua voce arrivando sino alle viscere della sua anima, dicendo:
“ossequi ostinata malinconia!”