La perseveranza, si sa, è l’ingrediente fondamentale per il conseguimento dei nostri obiettivi. Avere ben chiara la meta e procedere con passi sicuri verso di essa è l’unico modo per raggiungerla. Ma che succede quando la perseveranza si trasforma in ostinazione?
Che sia in abito professionale o familiare, che riguardi i nostri obiettivi personali o, ahimé, molto più spesso quelli sentimentali, l’ostinazione è sempre fonte di sofferenza. Già Isabel Allende scriveva che essa “è un male molto forte; si aggrappa al cervello e spezza il cuore” e che, tra tutti i tipi di ostinazione, “quella dell’amore è la peggiore”.
Nel nostro orizzonte non c’è che una persona, non abbiamo occhi che per lei e tutto ciò che ci circonda inizia ad avere contorni sfumati. La nostra mente è altrove, facciamo fatica a concentrarci sulle cose della quotidianità mentre alimentiamo sentimenti contrastanti verso la persona che desideriamo. Pensiamo di amarla e, benché spesso ci rendiamo conto di non essere ricambiati con la stessa intensità, alimentiamo e facciamo crescere i nostri sentimenti.
L’altra persona diventa come una droga: ne vogliamo sempre di più e, anche se siamo consapevoli del male che ci stiamo facendo, non riusciamo a smettere. Che masochisti siamo, soprattutto noi donne! Ci costruiamo una realtà parallela in cui tutto è perfetto, in cui viviamo una storia d’amore idilliaca, e nel frattempo il nostro cervello si arrovella in pensieri contorti del tipo “chissà cosa starà facendo”, “ma perché non mi pensa e non mi chiama?”.
Il più delle volte è proprio ciò che immaginiamo a farci soffrire e non ciò che accade realmente. L’ostinazione dell’amore ci corrode lo stomaco e ci pizzica gli occhi, ci imprigiona in una bolla di sapone che solo noi possiamo rompere. Come?
Viviamo nella realtà delle cose. Non serve a nulla crearsi una realtà fittizia, immaginaria, fantastica, per evadere da una realtà che non ci piace, che non coincide con i nostri sogni, solo perché abbiamo paura di aprire gli occhi e scontrarci con la vita vera. Rendiamoci conto della realtà in cui viviamo, affrontiamola, combattiamo per cambiarla se è ingiusta o non ci favorisce. L’immaginazione è un’arma molto più efficace se usata per migliorare le situazioni della vita che per fuggire da esse.