Oswaldo Montenegno,poesia.

Da Silvy56

Che la forza della mia paura non mi impedisca di vedere ciò che bramo. Che la morte di tutto ciò in cui credo non mi tappi le orecchie e la bocca. Perché metà di me è ciò che grido, ma l’altra metà è il silenzio. Che la musica che odo da lontano sia bella, anche se triste. Che la donna che amo sia sempre amata, anche se distante. Perché metà di me è partenza e l’altra metà è nostalgia. Che le parole che dico non siano ascoltate come una preghiera e nemmeno ripetute con fervore, Ma appena rispettate come l’unica cosa rimasta ad un uomo inondato di sentimento. Perché metà di me è ciò che ascolto, ma l’altra metà è ciò che taccio. Che quella voglia di andarmene si trasformi nella calma e nella pace che merito, Che quella tensione che mi corrode dentro sia un giorno ricompensata. Perché metà di me è ciò che penso e l’altra metà è un vulcano. Che quella paura della solitudine si allontani, Che la convivenza con me stesso diventi almeno sopportabile Che il mio specchio rifletta il mio viso o il dolce sorriso che ricordo di aver dato nell’infanzia Perché metà di me è il ricordo di quello che son stato, l’altra metà non lo so… Che non sia più di una semplice allegria a farmi calmare lo spirito. E che il tuo silenzio mi parli ogni volta di più. Perché metà di me è grembo, ma l’altra metà è stanchezza. Che l’arte ci indichi una risposta, anche a sua insaputa, e che nessuno tenti complicarla perché è necessaria semplicità per farla fiorire. Perché metà di me è la platea e l’altra metà, la canzone. E che la mia follia sia perdonata. Perché metà di me è amore e l’altra metà… anche

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :