Òtta
Etimo incerto
Sostantivo femminile.
1. (antico) Ora: s’addormenta per le taverne e poscia torna a quest’otta (Boccaccio).
2. (antico) Tempo, momento particolare.
Alcun’otta: qualche volta.
A otta: a tempo, in tempo.
A un’otta: nel tempo stesso.
A bell’otta: proprio al tempo giusto.
A buon’otta: alla buon’ora; in breve tempo, rapidamente.
A otta a otta: di quando in quando.
Ogni otta: ogni volta.
Otta per vicenda: ogni tanto.
A pazz’otta, a pazz’otte: secondo il capriccio: E’ sordo a pazz’otte e quand’e’ vuole (Fagiuoli).
Una (parola) giapponese a Roma
Nonjuror [non'dzuror]
Voce inglese, composto di non- ‘non’ e juror ‘giurato’.
Sostantivo maschile invariabile.
(storia) Ciascuno dei vescovi e dei sacerdoti della Chiesa d’Inghilterra e della Chiesa Episcopale Scozzese che rifiutarono di accettare con giuramento le norme religiose deliberate nel 1689 dal parlamento inglese.
Ci scrive Ezio Chiocchetti per lamentarsi degli errati ingredienti segnalati per il bourbon. Avevamo indicato che era ottenuto da
"distillazione di grano, segale e malto d’orzo", dimenticando il mais che ne è l’ingrediente principale: da disciplinare la miscela di cereali deve avere almeno il 51% di mais.
Sondaggio
Parliamo sempre del “non me ne pò fregà de meno”.
Smallfountains ci informa che
— i sedicenni (a Belluno) dicono "quando vuoi…" oppure "c’è chi è morto". —
Ci scrive anche Francesco Caiazzo.
— Mi viene in mente un luogo comune, in voga dalle mie parti (alto casertano… Capua per l’esattezza), che recita "e chi se ne stropiccia", che non ritengo abbia a fondamento un qualche testo letterario più o meno noto, ma che derivi piuttosto da quelle filastrocche infantili (con qualche doppio senso, a volte) nelle quali si lascia intendere qualcosa dicendo altro, sul genere "mi hanno dato un sacco di botte… e chi se ne stropiccia".
Per fare qualche esempio maggiormente noto, possiamo ricordare la filastrocca: "sopra la spiaggia di capracotta / ci son tre figli di una… signora / stanno sempre a far schiamazzo / stanno sempre a rompe… l’anima", oppure "ho mangiato un maiale nostrano / che strano, che strano / l’ho acquistato per poche lire da un bonzo / che strano, che strano". —
Lo sappiamo tutti che ci sono un certo numero di altre locuzioni equivalenti, più o meno volgari e particolarmente utilizzate, ma la Parolata tratterà solo di esempi letterari o di alto contenuto culturale.
Tommaso Feleri! Chi era costui?
Secondo indizio
Stiamo parlando di una storia famigliare, dei rapporti tra un padre, la figlia, la moglie e il nipote, figlio del fratello caduto in disgrazia e presto defunto.