Non sono un’amante dei racconti, forse perché tendenzialmente leggo troppo velocemente, e preferisco immergermi in letture più lunghe, non credo ci sia un motivo tecnico alla base di questa mia considerazione. Ma, in questo caso, non solo mi sento obbligata a scriverne, ma anche a scriverne decisamente molto bene, Otto ore, cronistoria di un incidente di Francesco Scardone, Graphe.it edizioni, è un capolavoro. Sì, lo so, il precedente post incitava a diffidare dei capolavori, ma le eccezioni servono a confermare la regola, e dopo tante recensioni ni, questa, finalmente, mi ritrova entusiasta.
Svelare la trama lo ritengo una sorta di attentato alla lettura, perché fino alla fine l’autore riesce a mantenere un velato mistero, equivoci, incomprensioni, per raggiungere il culmine verso l’amara realtà.
Una storia a cui si deve dare il merito di saper descrivere l’indifferenza nella maniera più cruda e reale possibile, l’indifferenza, l’incidente, e le sue conseguenze, una storia dannatamente drammatica.
Una ex moglie, un ex marito, un ex figlio. E la rabbia, soffocata infine esplosa, quando sopportare l’indifferenza non è più possibile.
Lo consiglio, vivamente, a chi ama leggere e a chi cerca, sempre, un perfetto uso della lingua italiana.
Otto ore, cronistoria di un incidente
Francesco Scardone
Graphe.it edizioni