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Ottobre rosa: 2 libri sul tumore al seno a confronto

Creato il 13 ottobre 2024 da Gliscrittori
Ottobre rosa: 2 libri sul tumore al seno a confronto

Professione lettore Di Stefania Bergo. Ottobre rosa: il mese della prevenzione del tumore al seno. Due libri tratti da storie vere raccontano il diverso modo di affrontare lo stesso percorso, che non sempre porta alla guarigione, ma sicuramente induce un cambiamento in chi lo vive, perché inevitabilmente il cancro muta la prospettiva da cui si guarda la Vita.

Ottobre è riconosciuto a livello mondiale come il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Conosciuto anche come Breast Cancer Awareness Month, questo periodo rappresenta un'occasione fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e del supporto alla ricerca contro una delle patologie più diffuse tra le donne.
Il tumore al seno, infatti, colpisce circa una donna su otto nel corso della vita. La prevenzione è quindi cruciale per ridurre il rischio di sviluppo della malattia.

La diagnosi precoce può fare la differenza.

Esami come la mammografia, l’ecografia mammaria e la risonanza magnetica sono strumenti essenziali per individuare eventuali anomalie nelle fasi iniziali, quando il tumore è ancora localizzato e quindi più facilmente trattabile. Gli esperti consigliano di iniziare le mammografie periodiche intorno ai 40 anni, o anche prima se si ha una storia familiare di tumori al seno.
Anche lo stile di vita può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare il tumore. Ad esempio cercare di non aumentare troppo di peso, svolgere attività fisica regolare, evitare il fumo, limitare il consumo di alcol, avere una dieta ricca di frutta, verdura e povera di grassi saturi, che in generale può avere un impatto positivo sulla salute e sulla prevenzione di varie forme di tumore.

Negli ultimi decenni, i progressi nella ricerca scientifica hanno contribuito a migliorare significativamente le possibilità di guarigione.

Terapie più mirate e meno invasive, l'uso di farmaci più efficaci e la crescente personalizzazione dei trattamenti basati sul profilo genetico della paziente sono solo alcuni degli sviluppi che hanno rivoluzionato l’approccio al tumore al seno.
Tuttavia, nonostante questi progressi, c'è ancora molto da fare. La ricerca continua a sviluppare cure più efficaci, per migliorare la qualità della vita delle pazienti e per scoprire nuovi metodi di prevenzione, la nostra arma più potente, e il modo migliore per sconfiggere il tumore al seno è agire prima che diventi una minaccia reale.

Ottobre rosa: il mese della prevenzione del tumore al seno.

Durante il mese di ottobre, molte organizzazioni e istituzioni sanitarie promuovono campagne di informazione e sensibilizzazione, oltre a offrire esami di screening gratuiti o a prezzi ridotti. Le campagne si concentrano non solo sull’importanza dei controlli, ma anche sul sostegno psicologico e sociale alle donne che stanno affrontando la malattia.
A fare da corollario a tutte queste iniziative, c'è un nastro rosa, il simbolo internazionale della lotta contro il tumore al seno: un segno distintivo indossato per mostrare solidarietà e supporto alle donne ammalate impegnate in lunghi percorsi di cura e per ricordare a tutti l'importanza della prevenzione.

Anche un libro sul tumore al seno, soprattutto se si tratta di una storia vera, può essere di supporto per affrontare la rivelazione della malattia e tutto quanto viene dopo.

È il caso di Il mio nome è Sally di Marina Vicario e Un modo lo trovo di Paola Napoleone, editi entrambi da PubMe nella Collana Gli Scrittori della Porta accanto.

Il mio nome è Sally

Il mio nome è Sally
Dialoghi col mio cancro

di Marina Vicario
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa non-fiction
Copertina flessibile 20x13 – Tascabile | 108 pagine
ISBN 9791254586389
Ebook 2,99€
cartaceo 12,00€


In Il mio nome è Sally, un racconto autobiografico, la protagonista, Marina, dialoga col suo cancro, piccolo ospite del suo seno, scoperto durante un controllo di routine, dandogli addirittura un nome, assegnandogli un genere: Sally. Per necessità, per avere la percezione concreta di avere tutto sotto controllo. Ne nasce un dialogo asfittico, un botta e risposta mai rabbioso ma fermo, un'alternanza di punti di vista tra la donna e quello che lei immagina possa essere quello del suo cancro, piccolo ammasso di cellule che non ha contezza della propria pericolosità e vede il mondo da dentro. Il diario, reale, nasce dalle lunghe sedute di chemioterapia durante le quali Marina Vicario annota su un quaderno il suo percorso oncologico ed emotivo, dalla diagnosi all'intervento, che non necessariamente coincide con la guarigione. Ha più a che fare con il cambiamento, perché il cancro muta la prospettiva da cui si guarda la Vita e costringe a stare coi piedi ben piantati nel presente, senza inutili congetture sul futuro.

Un modo lo trovo

Un modo lo trovo

di Paola Napoleone
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Narrativa
Copertina flessibile | 166 pagine
ISBN 978-8833666990
cartaceo 12,50€
ebook 2,99€


Anche Un modo lo trovo si ispira a una storia vera. Una storia portata alla luce dall'autrice, una volta venuta a conoscenza della malattia di una cara amica, quasi per caso. Perché non sempre si ha voglia di condividere un percorso tanto intimo come la lotta contro un tumore al seno, in questo caso scoperto al tatto sotto la doccia. Ma, conscia del fatto che raccontare la propria storia possa essere di aiuto ad altre donne che vivono lo stesso dramma, anche solo per farle sentire meno sole, Futura si lascia convincere e affida a Paola Napoleone la sua vicenda. E mentre Futura racconta, la paura e lo sgomento iniziali lasciano spazio al coraggio e alla determinazione di guarire, all’ansia di lasciarsi alle spalle una parentesi intervallata da chemioterapia, interventi invasivi, radioterapia. Realizza la metamorfosi dello spirito e del corpo, la propria fragilità e la necessità di adattarsi alla trasformazione in corso, di proteggersi da ingerenze indiscrete, di non elargire a chiunque la propria dimensione privata, ma anche di togliersi “la maschera di normalità” indossata di fronte agli altri, mostrando la voglia di vivere, l’ansia di recuperare il tempo perduto e di lasciarsi ogni cosa alle spalle.


Stefania Bergo


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