Valentina Sciumè, giovane, bella, siciliana e decisamente brava! Innamorata della sua terra tanto da custodirla in ogni sua collezione, non può fare a meno dell'ottone e della resina per esprimersi al massimo nei suoi gioielli così interessanti da essere apprezzati e voluti per Vogue Talents Corner! La donna nelle sue mille sfaccettature è "la passione artistica" di questa sorridente jewelry deisgner. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla così da scoprire come elabora, progetta e crea le sue collezioni.
Lei è sicuramente una delle punte di diamante del corner degli emergenti Vogue; qualche anno fa, prima ancora di andare a studiare a Roma, ci avrebbe creduto? Pensa che sarebbe riuscita ad avere comunque queste grandi soddisfazioni senza lasciare la sua bella Sicilia?
Quando si decide di intraprendere una strada così poco convenzionale e tortuosa credo che la cosa fondamentale sia crederci dall’inizio ed impegnarsi fin da subito per creare il proprio futuro. Sapevo perfettamente cosa avrei voluto fare “da grande”, ho sempre avuto tanti sogni ed uno di questi era partecipare al “Vogue Talents Corner” e quando mi hanno comunicato che ero stata scelta, per me è stato un momento molto importante che mi ha emozionata e soprattutto spinta ad andare avanti. Certe cose nella vita si immaginano ad occhi aperti, si sperano, ma quando poi arrivano ti sembra incredibile non sembra vero che ti stiano accadendo. Ho fatto la scelta di andare via dalla Sicilia, perché sapevo che non avrei potuto intraprendere al meglio la mia strada se fossi rimasta lì ed oggi sono sempre più convinta di non aver sbagliato. La moda è a Milano, in nessun altro posto come questo hai delle chance cosi importanti. Milano è il centro della moda e devi star qui per respirarne le tendenze, per incontrare le persone giuste. Purtroppo la Sicilia è ben lontana da questo ambito.
Dalla sua terra trae mai ispirazione? Colori, paesaggi, cultura, tradizione…
La Sicilia è il luogo in cui sono nata, ma anche la terra che amo in maniera viscerale, che ha condizionato il mio modo di essere testarda e determinata. Un posto incantevole e carico di storia dove popolazioni come Greci ed Arabi hanno dominato, rendendo la nostra isola magica. Un posto che ti incanta con i suoi profumi ed i suoi colori che si trovano in pochi luoghi nel mondo. E’ da qui che nasce la mia fantasia e le mie collezioni sono sempre permeate dalle mie origini e dalle tradizioni. C’è sempre un miscuglio di tutto ciò nelle mie creazioni ed ognuno di essa ha degli elementi che in un certo senso mi riportano a casa!
Siamo un magazine online che scrive soprattutto per appassionati di moda e gioiello, ha qualche consiglio per i lettori che vorrebbero intraprendere la sua stessa strada?
Penso che per intraprendere questa strada bisogna permearsi prima di tutto del sapere, di chi è più preparato di noi; per questo ho sempre sostenuto che senza una buona gavetta le nostre idee non potrebbero mai prendere le forme giuste. L’umiltà sta al di sopra di tutto, studiare e lavorare per altri brand ti apre la mente e ti insegna il mestiere sotto tutti i punti di vista. Ogni esperienza si tramuta in bagaglio di cui far tesoro quando poi si camminerà con i propri piedi. Serve di sicuro un progetto valido, che possa funzionare non solo dal punto di vista del design ma anche a livello di posizionamento prodotto e ciò comporta uno studio a cui dedicare molto tempo. Trovare il punto di forza da conferire al brand, che permetta ad esso di contraddistinguersi nel tempo ed offrire un prodotto innovativo ed unico, credo sia una delle scelte vincenti. Un brand non si costruisce dall’oggi al domani, nel mio caso ho impiegato più di un anno nell’ideazione di tutti quelli che dovevano essere i pilastri portanti del mio marchio. La determinazione di non mollare al primo ostacolo deve essere uno degli obiettivi per poter iniziare, bisogna prendere consapevolezza di noi stessi e dare il massimo, perché tutti i sacrifici che poi si affronteranno avranno sicuramente un loro ritorno… Ne sono certa! Il nostro è un mestiere meraviglioso ed a chi ha nel sangue questa passione non posso far altro che incoraggiarlo. Se non avessi avuto chi incoraggiasse me non avrei raggiunto questi piccoli traguardi.
Parliamo adesso delle sue collezioni, c’è qualche materiale specifico che le interessa particolarmente e che le piace utilizzare per le sue caratteristiche?
Ogni collezione è frutto di tanta ricerca sia per quanto riguarda i materiali che per l’ispirazione della stagione. Per i miei gioielli lavoro tantissimo con l’ottone poiché si modella bene su tutte le strutture che disegno ed è eccezionale per dare il giusto valore a forme molto complesse. Uso una grammatura molto elevata che conferisce ad ogni pezzo una notevole importanza, ad esso ho abbinato materiali grezzi come il cristallo di rocca o pietre minerali. Un altro è la resina, la uso fin dalla pima stagione come materiale che ne incuba al suo interno degli altri ed ogni volta il risultato è sempre diverso. L’idea è quella di sperimentare sempre nuove forme e materiali che nascono in un modo e si trasformano sempre in qualcosa di diverso che il cliente non si aspetta e ne può, per questo, rimanere affascinato. Nella mia ultima collezione, la SS/2015, ho giocato molto sulle galvaniche iridescenti. Gli accessori cambiano colore dal viola al blu zaffiro al verde, questo dà la tridimensionalità necessaria alle squame che ho applicato sopra per rappresentare il mio mondo degli abissi.
Cosa ci possiamo aspettare di vedere nella collezione dell’anno prossimo?
Al momento si sta appena concludendo la campagna vendita di questa collezione, è passato troppo poco tempo dalla mia presentazione, è un pò presto per dirvi verso dove andrò perché sto cercando anche io di scoprirlo riprendendo nuovamente fiato. Ad ogni stagione ho inserito una nuova categoria merceologica per ampliare sempre di più le collezioni ed anche nella prossima ci sarà sicuramente un accessorio che non ho ancora proposto, questo posso dirvelo.
Qual è il target di donne che indossano i suoi gioielli? Ha in programma di ideare una linea uomo?
La mia è una donna energica e sicura della sua bellezza non solo esteriore ma interiore, che non ha paura di indossare pezzi molto forti o eccentrici che attirino su di sè l’attenzione. Mi rivolgo alle “business women” che non hanno il tempo di cambiare abito per passare dal lavoro ad un cocktail o una cena e che aggiungendo al proprio tubino uno dei miei accessori, rendono l’outfit sempre diverso ma perfetto per ogni occasione. Sono donne che desiderano il gioiello non convenzionale ma di ricerca e soprattutto un accessorio da possedere come pezzo unico. Al momento voglio dedicarmi alla linea donna, sia per i gioielli che per i cappelli; credo che sia sempre stata la mia strada ed è la mia passione. Inserire l’uomo è una cosa che mi stanno chiedendo in molti ma che adesso è molto lontana dai miei progetti… Chissà un giorno…
Per quanto riguarda le sue “Muse”, c’è qualcuno da cui trae ispirazione per le sue collezioni o è solo creatività allo stato puro?
Non amo questo concetto perché ne ho forse uno diverso, tutto mio. Le mie non sono “ Muse” con due lunghe gambe; sono l’arte, la storia ed i miei viaggi… Sono le mie muse fin dalla primissima collezione, sicuramente i migliori stimolatori della fantasia. So chi vorrei vedere indossare le mie creazioni, ma per me sarebbe “Musa” qualsiasi donna che mi chiedesse di disegnare qualcosa per lei. Non sono quel genere di stilista che si lascia dirigere da un solo modello di donna e che ne fa bellezza assoluta. Ogni donna ha qualcosa di speciale che ci differenzia l’una dall’altra.
Se dovesse definire la sua collezione che ha avuto più successo, quali parole utilizzerebbe?
Non penso ci sia una delle collezioni che abbia avuto più successo di altre, credo che ognuna sia arrivata in tempi diversi ed in ognuna di esse vedo sempre più me stessa senza dovermi frenare nella fantasia. In questo lavoro devi proporre e capire l’interesse dei buyers e della stampa dove ricade, da lì ogni volta si ricomincia. Tutte hanno un unico denominatore che sottolineo sempre ed è: concettuale-ricerca .
Come le piace definire il suo stile personale? Come crede di apparire al suo pubblico e, soprattutto, che tipo di modello vorrebbe essere per i giovani designer che la ammirano come personaggio da cui prendere esempio?
Penso di essere sempre stata una persona molto estroversa e si vede credo anche nel mio modo di vestire (cosi dicono), non mi è mai interessato cosa pensasse la gente. L’importante è indossare un capo sentendosi a proprio agio, anche se porti il jeans del tuo ragazzo (perché la sera prima hai dimenticato di portarti il cambio per il lavoro J) metti un tacco e lo rendi sexy e tuo. Questa domanda mi fa un pò ridere non sono assolutamente un personaggio dato che ancora non sono super conosciuta!! Sono rimasta me stessa con i miei valori, quella di sempre e non vorrei mai cambiare in questo. Le persone che sono interessate al mio brand voglio conoscerle, far sapere loro cosa c’è dietro il mio lavoro e questo penso venga apprezzato. L’esempio spero sia positivo. Bisogna sempre impegnarsi duramente anche nel più piccolo dei progetti, tenere bene i piedi per terra ed essere umili cercando anche di non prendersi sempre troppo sul serio. In questo lavoro ci si impegna moltissimo, ma è importante anche divertirsi.
(Intervista a cura di Andrea Aloisi)