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Oui, je suis orbò

Creato il 09 marzo 2015 da Albertocapece

Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Parable_of_the_Blind_Leading_the_Blind_-_WGA3511Già da alcuni giorni gira sul web una notizia clamorosa che tuttavia per i media mainstream è talmente una non notizia da rinunciare a darla se non per le vie traverse dei blog. Lo stesso prestigioso settimanale che ha fatto la rivelazione, vale a dire L’Obs, nuovo nome pop  con cui è stato ribattezzato da poco più di tre mesi il Nouvel Observateur  non la spara, ma la tiene nella pancia di un lunga articolessa che ricapitola fatti e misteri dell’ attentato al Charlie Hebdò. Per farla breve Said Kouachi, uno dei due fratelli che hanno seminato strage nella redazione del foglio satirico, l’uomo che ha freddato un poliziotto, era in realtà semicieco: una malattia agli occhi gli impediva di vedere a un metro di distanza senza gli occhiali e proprio per questo gli era stata negata la patente di guida o era in difficoltà anche nei più semplici lavori manuali.

Lascio a chi legge il compito di misurare le possibili implicazioni di questo inedito aspetto della vicenda e di capire come mai un uomo che non avrebbe mai potuto essere accusato di aver condotto una simile azione di commando, si premuri di lasciare la carta d’identità sull’auto affinché si risalga a tutti i costi a lui. Come mai organizzazioni terroristiche tentacolari, si affidino a tipi simili per una strage dimostrativa e se invece l’attentato al Charlie Hebdo non sia stato concepito e preparato in un altri contesti, scegliendo vittime sacrificali ad hoc. E via dicendo: le vie dei signori sono infinite.

Ma la cosa più strana è che un settimanale di lunga tradizione e certamente non ingenuo si lasci completamente sfuggire il potenziale esplosivo di una simile notizia: la riporta all’interno di una ricostruzione dei fatti senza dar segno di accorgersi della sua importanza e proseguendo come nulla fosse. Parrebbe quasi una di quelle cose che si dicono per far intendere che non si è così fessi da non capire e nemmeno così fessi da rivelarlo al potere, specie al bizzoso Eliseo di cui il settimanale è sostanzialmente il portavoce e che è stato resuscitato dalla strage. Insomma come dire je suis orbò, quasi esattamente come l’attentatore semivedente, opportunamente ucciso.

Naturalmente avere qualche perplessità su un terrorista semicieco che lascia la carta d’identità nell’auto e viene inutilmente ammazzato quando invece sarebbe stato prezioso per scardinare eventuali reti terroristiche, dimostra un’innegabile tendenza al complottismo di cui chiedo venia. Certo dubitare della Verità Ufficiale è una colpa grave, anche se per nostra grande fortuna il numero dei peccatori è in via di diminuzione.


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