Prendete un compositore di indiscussa bravura come Enzo Scoppa e un organico di 17 brillanti musicisti del quartiere Testaccio.
Poneteli in una sala dall’acustica non indifferente, mettete il talento al servizio di una causa umanitaria per aiutare le madri ed i bambini africani, ed ecco che avrete creato “Beat for Africa”, il concerto-evento conclusivo del “Cooperation Day”, giornata dedicata alla cooperazione sanitaria internazionale ed agli aiuti umanitari.
L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione tra CUAMM (Medici con l’Africa – Ilaria Savoca Corona), SISM (Segretariato Italiano Studenti di Medicina –Gaetano Tumbarello,presidente locale), SIGM (Segretariato Italiano Giovani Medici – Andrea Silenzi, responsabile locale), e l’Istituto di Igiene e salute pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Prof. W.Ricciardi)
Sono intervenuti durante la serata Prof. Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene – UCSC, Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, il Dr. Giovanni Putoto, responsabile della programmazione di Medici con l’Africa Cuamm,il Prof. Pietro Bria, direttore artistico della rassegna “I Concerti del Mercoledì”, ed anche la D.ssa Judite Maria Ndatemapo Ndilimondjo, direttrice dell’ospedale di Chiulo, Angola, testimone diretta delle difficoltà in cui verte la situazione delle donne che si apprestano al parto.
A precedere il concerto, un breve documentario sull’importanza degli interventi già effettuati, sulle condizioni inumane in cui le mamme si ritrovano a dare alla luce i loro figli, sui postumi in cui rischiano di andare incontro e sul grande lavoro svolto dai medici dell’associazione;che ogni giorno lottano instancabili, a fianco delle loro pazienti per poter loro garantire un ottimale stato di salute.
La testaccio Jazz Orchestra ha scelto di dare il suo contributo, eseguendo pezzi come: “All the things you are”, “Do nothing ‘ til you hear from me”, ma anche un originale, composto proprio da E.Scoppa: “Onix”.
Mirabile il lavoro d’insieme, così come gli assoli ,pungenti e caldi,di sax alto, e tromba.
Notevole anche il lavoro della sezione ritmica,di cui fanno parte:P.Franchini(chitarra),A.Terrinoni(pianoforte),D.Barboni ( basso) ed il giovanissimo L.Monaldi.
Grazie alla meravigliosa musica di quest’orchestra ed alle toccanti immagini e testimonianze, “Beat for Africa”ha fatto si che,per una sera, il cuore di tutti i presenti battesse all’unisono, per coloro i quali sentire battere il cuore di un bambino è già un miracolo.
Con il ricavato della serata, si potrà garantire un parto sicuro a 50 mamme e si spera di poter dare qualche supporto anche ai nascituri.
C’è ancora molto da fare, ma è grazie a idee brillanti come questa, che la speranza non appassisce, anche in luoghi dove tutto, da tempo, sembra essersi perso.