Analisi di “TENDRESSE “ Testo poetico di Madalena Macedo
La “Poesia” di Madalena Macedo non è difforme dalla sua “Pittura”.
La natura, quella stessa che si manifesta con tanta grazia e abile maestria sulla tela,
che nasce sotto il suo pennello, grazie al sapiente gioco sia del tratto che del colore,
si estrinseca irrefrenabile e spontanea sulla pagina bianca anche attraverso la “parola” poetica,
che è poi la dominante del testo.
Non aggettivazione abbondante dunque ma concretezza della parola. E tanta.
Proprio per indicare in ogni circostanza un rapporto sempre “forte” con l’idea , il sentimento, l’emozione. E sempre autentico.
Il sole,gli alberi, l’erba, i fiori, i sassi, il mare, il cielo, il fuoco, l’aria sono tutti nient’altro che metafore della vita.
La sua vita.
I costituendi di un’esistenza complessa di una donna coraggiosa, che ha conosciuto e conosce l’intera gamma di sentimenti umani e no(amore mistico per tutte le creature del creato indifferentemente) e sa gestirli anche attraverso la “parola” scritta senza mai sbavature.
Così come le accade sulla tela.
Niente quadretti di maniera insomma.
Il tempo dei verbi utilizzato è un presente, un tempo vicino all’autrice; e lo spazio é aperto e chiuso nel contempo.
Come nei suoi lavori in pittura anche in poesia si descrive quasi sempre un ambiente esterno quale pretesto per entrare nel proprio mondo emotivo e disvelarlo.
E lì in quello spazio intimistico c’è gioia e dolore, passione e distacco, paura e coraggio. Sapientemente calibrati.
Equilibrio del verso, equilibrio della tela.
Armonia che è appunto “tendresse”.
Tenerezza. Cifra connotativa.
La tenerezza che è l’intenzione comunicativa di colei che si rivolge al lettore per coinvolgerlo
attraverso un messaggio d’amore ad apprezzare la vita per quella che è.
Nelle piccole e semplici cose del quotidiano, che non sono esenti da dolore ma che, proprio per questo, ci fanno apprezzare di più il piacere d’esserci. D’essere vivi.
Un “Poesia”, questa della Macedo, che è quasi preghiera.
Una preghiera “libera”, che può essere pregata in luoghi aperti o nell’intimità del proprio cuore anche fuori dalle mura di una qualsivoglia maestosa cattedrale.
A cura di Marianna Micheluzzi