Sapete tutte che sto partecipando a SQcuola di Blog e che lo scorso fine settimana ci sono stati gli SDBawards (se qui mentite e dite che sì, e che ve ne siete accorte perchè sono stata assente e vi sono mancata molto, vi adoreró senza riserva alcuna)
Ecco, io oggi vorrei provare a raccontarvi come sono andati, anche se so che è pressocchè impossibile: altri prima di me ci hanno provato e per quanto mi avessero raccontato, per quanto avessi letto, per quanto mi credessi pronta, una volta di piú SQcuola di blog mi ha sorpresa.
La mia due giorni parmense è stata così intesa, così piena che ancora ora i volti, le voci e i sorrisi di tutti si sovrappongono, a formare una specie di "Frankenstein Junior Blogger".
Quello che succede a Parma, durante gli SDBawards è questo: gli sqcuolisti in corso si ritrovano per la prima volta dal vivo e presentano i progetti che sono stati loro affidati due settimane prima. In 15 giorni io e due ragazze che non avevo mai visto prima abbiamo cercato di sviluppare una strategia social su un dato tema. E allora vai di Skype, mail, googledrive, dropbox e qualsiasi altro strumento che fosse utile. Vai di riunioni fiume, vai di idee che ti sembrano geniali e al mattino dopo tremende e viceversa, e soprattutto vai di passione e entusiasmo puro.
Poi il venerdì sera ti incontri per la prima volta dal vivo e sistemi gli ultimi dettagli, alternando momenti di disperazione ad altri di timido ottimismo per il lavoro compiuto. La giornata di sabato, aperta al pubblico, è tutta dedicata alla presentazione dei progetti: quando è toccato a me, ero emozionatissima e tesa. Perchè l'argomento di cui si trattava, Beauty Blogger e aziende cosmetiche, è un tema che mi sta particolarmente a cuore (e di cui forse parleremo ancora). E perchè tre di voi erano tra il pubblicoSpendina, Nuvole di Talco, Alessia Ci ancora grazie: siete state un' emozione nell'emozione.
Diciamola tutta: ero terrorizzata. Uscivo fuori dalla mia zona sicura, e tutto era inesplorato e nuovo.
Solo dopo aver presentato il progetto e aver recuperato un po' di luciditá ho capito di non averne motivo. Non perchè il progetto fosse perfetto. Ma perchè ero nel posto perfetto per presentarlo. Non avevo di fronte a me una platea ostile e nemmeno un gruppo di ipocriti adulatori: c'erano persone curiose (dai miei insegnanti ai referenti aziendali passando per i miei compagni di classe) che hanno dedicato a tutti, me inclusa, attenzione e consigli. Non avrei potuto desiderare di meglio. E poi è arrivata la cena di sabato sera, quando tutti eravamo finalmente privi di tensioni e di ansie. E' stato solo allora che ho realizzato uno dei veri miracoli che compie SQcuola di Blog: lo spirito di gruppo.
Proprio come a scuola, siamo una classe eterogenea, diversa per storie, etá, interessi e provenienza. C'è chi è arrivata in bici, percorrendo centinaia di Kilometri, chi purtroppo non è potuto esserci, ma ha partecipato via Skype comunque, chi vale per due perchè aspetta un bambino, chiè fresca di studi e chi si è laureata con un ordinamento che non esiste più (io). E c'è molto altro ancora.
A vederci da fuori, siamo una sconclusionata armata Brancaleone. Eppure, incredibilmente, siamo anche un gruppo compattissimo, all'interno del quale il senso di appartenenza e comunitá è fortissimo.
Non ho ancora capito se è la passione o la follia ad unirci, magari sono entrambe. Ma della mia foto di classe (e per indossare la divisa mi sono a lungo interrogata sul resto della mia mise) sono orgogliosissima.