Outfit preraffaellita

Creato il 25 febbraio 2013 da Vestitidarte @VestitidArte

Dante Gabriel Rossetti – “Proserpina” (1874) Londra, Tate Britain

Lungi è la luce che in su questo muro
Rifrange appena, un breve istante scorta
Del rio palazzo alla soprana porta.
Lungi quei fiori d’Enna, O lido oscuro,
Dal frutto tuo fatal che omai m’è duro.
Lungi quel cielo dal tartareo manto
Che qui mi cuopre: e lungi ahi lungi ahi quanto
Le notti che saràn dai dì che fùro!

Lungi da me mi sento; e ognor sognando
Cerco e ricerco, e resto ascoltatrice:
E qualche cuore a qualche anima dice,
(Di cui mi giunge il suon da quando in quando
Continuamente insieme sospirando, ) —
“Oimè per te, Proserpina infelice!”

“Proserpina” è un olio su tela del pittore e poeta preraffaellita Dante Gabriel Rossetti (Londra, 12 maggio 1828 – Birchington, 10 aprile 1882). Rossetti iniziò a lavorare su questa composizione nel 1871 e ne dipinse almeno otto versioni. L’ultima fu completata soltanto nel 1882, anno della morte del pittore.
Il tema di Proserpina fu spiegato da Dante Gabriel Rossetti in una lettera indirizzata a Turner, che ne acquistò una versione nel 1877: Proserpina è rappresentata come regina degli Inferi, sposa di Plutone; in mano stringe un melograno, il frutto che la legò al Regno dei Morti. Secondo la leggenda, infatti, a Proserpina, rapita da Plutone col consenso di Giove, fu concesso grazie alla pietosa richiesta della madre Cerere di ritornare nel mondo dei vivi, ma poiché aveva mangiato sei chicchi di melograno (simbolo d’amore e di prigionia) mentre si trovava nell’Ade, fu costretta a vivere per sei mesi sulla terra con la madre Cerere e per sei mesi nel regno dei morti con Plutone.
Dante Gabriel Rossetti la rappresenta in un corridoio del suo palazzo col frutto fatale in mano. Un barlume di luce dal regno dei vivi colpisce il muro dietro di lei e Proserpina si volta furtivamente a guardarne l’origine, immersa nei suoi pensieri.
Il soggetto del quadro è stato suggerito all’artista da William Morris, la cui moglie Jane ha posato per la realizzazione di questo e molti altri dipinti di Rossetti. La pelle pallida, i tratti delicati del volto, le mani sottili e la bocca ammaliante sono caratteristiche che si ritrovano in tutti i soggetti femminili dello stile preraffaellita.
La Confraternita dei Preraffaelliti nacque nel settembre del 1848 in Gran Bretagna come unica trasposizione pittorica del decadentismo. I Preraffaelliti sono caratterizzati dal rifiuto di ogni accademicità e dall’ispirazione evidente ai pittori italiani precedenti a Raffaello, al simbolismo e al medioevo.

L’outfit associato alla “Proserpina” di Dante Gabriel Rossetti riprende, nella decorazione dorata dell’abito Issa, l’edera simbolo di memoria, attaccamento e passare del tempo che decora l’angolo sinistro del quadro e nell’azzurro della seta cascante il simbolismo dell’acqua che, a detta del pittore, richiama il susseguirsi delle maree e la ciclicità del tempo.

Outfit Proserpina preraffaellita

Vestito: Issa Embellished silk maxi dress
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Scarpe: SERGIO ROSSI Bronze Leaf Design Sandals
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