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E così gli Americani hanno fatto la loro scelta. Saggia a mio avviso, ma sono solo una blogger che si diletta di scrittura, non un'esperta di politica. Potrà anche suonare strano a tutti quelli che per una banale associazione di idee hanno pensato che tutti i "mormoni" avrebbero sostenuto Romney.Devo ammettere che quando ho letto della sua candidatura ero contenta: un membro della chiesa che si lancia in un'impresa titanica come quella di governare la nazione più potente del mondo. Conscio che la prima cosa ad essere attaccata sarebbe stata la sua fede, perché funziona così. Poco importa se sei battista o episcopale, nessuno affermerà che prendi decisioni di vitale importanza per il mondo basandoti sulla tua fede. Ma se sei mormone si da' per scontato che lo farai, e peggio ancora che sarà una pessima decisione. Strane sinapsi.Non ve lo avevo detto? Sì, faccio parte anche io della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, per gli amici (e i pigri) mormoni. Mi sembra giusto fare outing, in particolare oggi che è l'anniversario del mio battesimo e giorno della vittoria di Obama su Romney, almeno per noi che viviamo da questa parte dell'Atlantico.Non avrei votato per Romney, perché non mi piaceva il suo programma politico. Non mi rispecchiava affatto, era troppo conservatore e troppo lontano da ciò che il mondo ha bisogno oggi, e questo conferma la mia idea, ossia che la sua fede ha influito ben poco su ciò che aveva intenzione di fare per il suo paese.A lui però va l'onore di avere mostrato a tutti quanti che i mormoni non sono mostri a due teste che girano vestiti di nero con la barba lunga e nascondono sedici mogli nello scantinato. Siamo persone normalissime, con la convinzione o il sogno, chiamatelo come vi aggrada, di poter contribuire a migliorare il mondo, anche solo un po'. Coerenti per quanto ce lo permettano le nostre forze con i nostri principi e la nostra fede, che magari non è popolare come il buddhismo o la new age, ma che non è nemmeno così male.