Sono una persona riservata ma mi sembra di capire che sono troppo riservata. Non racconto mai i fatti miei. E' mia convinzione che tanto le persone possano fare poco per te e se proprio non sono veri amici, anzi le vedi svanire quando hai dei problemi..di qualunque natura essi siano.
Ma questa volta, sfrutto questa pagina bianca. In fondo il blog nasce come diario e allora diario sia!Ma chi leggerà queste righe non creda di trovare in dettaglio cosa mi è capitato perchè leggerebbe solo per curiosità e a me la curiosità non piace e non avrebbe nemmeno senso.
Era l'estate del 2010, quando stavo preparando il mio matrimonio a Trieste, che mi sono ammalata.All'inizio, non che abbia sottovalutato la cosa. Non lo faccio mai. Però pensavo che fosse una cosa banalissima già curata diverse altre volte.Invece no. Purtroppo le cose sono andate avanti, sempre peggio e il giorno del mio matrimonio è stato rovinato dal dolore. Ma guardando le foto lo direste? Certamente no.
Dolore. Questa parola che mi/ci fa così paura. Penso che la morte faccia temere più il dolore che si può (forse) provare che la cosa in sè, credo.Questa parola composta da sole 6 lettere eppure così forte. Una parola che racchiude così tanti sentimenti che solo chi lo ha veramente provato lo può comprendere. Questa parola che si associa alla disperazione, allo sconforto, alla delusione, all'incomprensione, al sentirsi soli.
Ma lotto, non demordo, mi informo, non mi scoraggio, approfondisco e capisco che i mesi passano e dico " sono già 6 mesi che sto male" e poi diventa 1 anno, che in un attimo diventano 2, poi 3 e ormai 4.Capisco che ormai il dolore che provo è cronico.Capisco che i medici seri sono pochi. Anzi, dove sono? Capisco che l'obbiettivo è incassare il tuo assegno, non esporsi e fare più in fretta possibile.Cerco e cerco spiegazioni sul web. Capisco che il mio caso è difficile, aggrovigliato ma che più passa il tempo più si cronicizza.
Esami, esami, esami. Riabilitazioni, farmaci e visite. Ecco, questo ha scandito questi miei 4 anni. Quattro lunghi anni in cui non c'è stato giorno in cui il dolore non mi abbia fatto visita.Giorni e notti. Ma mi immergo in questo dolore, gli parlo, lo ascolto, cerco di comprenderlo.Ma per come sono fatta non lo racconto e sembro perfettamente sana e soprattutto senza alcun dolore. Stringo i denti e vado avanti.
Ascolto donne, amiche e clienti che si lamentano...di sciocchezze e io dentro di me piango e soffro. Vorrei urlare al mondo che ho male e non ne posso più. Ma a cosa serve? ad essere compatiti? ad incuriosire?
Sogni e speranze che si infrangono. La tua vita che non è più quella di prima e ti chiedi perchè.Perchè. Infiniti perchè.
E un problema si sovrappone all'altro in modo così stretto che sembra una giungla. Ma non mollo e decido di riprendere, in parte, l'attività fisica nonostante le paure e il mio onnipresente dolore. Il corpo cambia e lo guardi e ti chiedi come sia possibile cambiare in così poco tempo.Io, una super sportiva ridotta ad una persona che fa fatica a fare molte cose e che non può più farne altre. Cose di una banalità incredibile e che diamo per scontato.
Ma qualcosa la sofferenza la insegna. Mai dare qualcosa per scontato- Nulla è scontato finchè siamo su questa terra, nemmeno la cosa più semplice.
E arrivo ad oggi. Mi decido a consultare l'ennesimo medico: una donna.Prego che sia finalmente quella giusta, quella che ti può anche (almeno) capire. Che in quanto donna, sia sensibile. Sì perchè l'animo umano è così strano. Quante volte i dottori mi guardavano con aria ironica e mi dicevano "Non so cosa dirle...provi!" ma come non sai cosa dirmi????? ma hai studiato o hai comprato la tua laurea? Ma ti rendi conto che parli con chi sta soffrendo e pende dalle tue labbra e crede e spera in te?E non basta perchè dopo che giri per l'Italia sperando di trovare LO Specialista che risolverà i tuoi problemi, incappi in un ciarlatano che a momenti ti manda al Creatore.
Ma in tutto questo tempo, sorridi e sembri allegra. Forte e pure snob. Sì perchè non raccontare i fatti propri fa pensare che tu non ne abbia. Anzi, che tu sia la più fortunata di questa terra, che hai tutto e sei pure snob!
Ma perchè si giudica e si è così superficiali? In questi anni ho ascoltato e ascoltato e rincuorato e consigliato gli altri. Ho capito che ascoltare è una parola che non tutti conoscono. Quante parole escono dalle nostre bocche ogni giorno?? Di quante parole potremmo fare a meno?L'ascolto verso l'altra persona è importante. Che siano figli, mariti, mogli, genitori o amici o persone sconosciute.Vedo che le persone svalangano i loro problemi sugli altri, senza remore.......ma sono giunta alla conclusione oggi che, tutto sommato, probabilmente fanno bene. Nel senso che si fanno una sorta di psicoterapia gratuita usandoti come valvola di sfogo.
Oggi, per la prima volta nella mia vita ho ceduto due volte: durante la visita il dolore mi ha fatto piangere e lo sconforto e la disperazione di pensare che sono ancora così lontana dalla guarigione è stata troppo forte. Lacrime che non volevano fermarsi mentre la dottoressa mi visitava, lacrime che non potevo credere fossero le mie. Io che cerco di non mostrare il mio dolore agli altri ho ceduto e ho ceduto nello sfogarmi su questo blog.Bene, domani riparto con altri esami e spero.In fondo, è uno spazio mio, tutto mio.Chi vorrà leggere potrà farlo e chi si stuferà potrà saltare questo post senza problemi.