OUTLANDER, la serie TV. “To Ransom a Man’s Soul” 16° episodio

Creato il 08 giugno 2015 da Nasreen @SognandoLeggend

OUTLANDER

La serie TV

ideata da Diana Gabaldon, prodotta da Ronald D. Moore

Adattamento tv del libro di Diana Gabaldon, “Outlander” segue la storia di Claire, un’infermiera che ha prestato servizio sui campi combattimento della Seconda Guerra Mondiale, sposata con Frank Randall, che erroneamente fa un passo indietro nel tempo piombando nell’anno 1743 attraverso un “cerchio di pietre”. Si ritrova così gettata in un mondo sconosciuto pieno di avventura che la costringe alla fuga e minaccia la sua vita. Quando Claire è costretta a sposare Jamie, un giovane guerriero scozzese cavalleresco e romantico, si accende un’intensa passione che divide il cuore di Claire tra due uomini molto diversi in due vite inconciliabili e la rendono combattuta fra la scelta di tornare a casa, nel 1945 da Frank o rimanere nella Scozia del 1743 insieme all’uomo che ama, Jamie Fraser.

Outlander | Ep. 16 | To Ransom a Man’s Soul

Titolo:  Outlander
Regista: Anna Foerster
Sceneggiatore:
 Ira Steven Behr & Ronald D. Moore
Anno di trasmissione: 2015
Rete televisiva: Starz 
Episodi0: 1.16
On Air:
30/05/2015
Totale episodi:
 16
Durata: 60 minuti

 SINOSSI EPISODIO:

Un piano disperato riesce a liberare Jamie, ma le sue ferite sono molto più  che soltanto fisiche. In un monastero vicino, Claire tenta di salvare sia il corpo sia l’anima di Jamie, mentre la sua mente continua a rivivere le torture che ha subito.

di Alexa G

Eccoci qui, è arrivato il momento che tristemente attendevamo: l’ultima puntata di Outlander.

Sembra ieri che iniziavo a commentare una serie che mi ha stregata fin dai primi minuti ed ecco invece che posto l’articolo del finale di stagione.

È stata una prima stagione meravigliosa sotto ogni punto di vista e il merito va ovviamente al grande lavoro che tutto il magnifico gruppo è riuscito a fare, per cui grazie di cuore a tutta la crew e a Ron Moore, splendido capitano di un sogno chiamato Outlander.

Senza dubbio questo sedicesimo episodio è il più difficile da commentare ma ci provo.

Cos’è il dolore? A cosa serve? E quanto a lungo può sopportare l’anima di un uomo prima di spezzarsi?

Sono domande che mi sono posta milioni di volte e, credetemi, ancora oggi fatico a trovare davvero una risposta.

Il dolore è qualcosa di cui tutti abbiamo paura. Ci mette di fronte ai nostri limiti, ci espone alla sofferenza, ci rende deboli, dunque a cosa serve? È davvero necessario?

Temevamo la puntata precedente mentre invece era proprio questa a doverci far tremare. Sì, perché non c’è dolore più forte che vedere un uomo combattere e spezzarsi pur di rimanere fedele a se stesso e alla donna che ama perdutamente.

E mentre fuori dalla prigione tutti si danno un gran da fare per riportare a casa Jamie – a proposito, un grosso urrà per le vacche scozzesi 😎  – tra quelle mura si stava consumando la perdita più grande per un uomo, quella della propria anima.

A cosa aggrapparsi in momenti che ti spingono verso il punto di non ritorno? Per Jamie è Claire il pensiero a cui tenersi forte per non perdersi ma Black Jack questo lo ha capito e chiedendogli di fingere che lui sia la sua adorata Claire riesce a contaminare anche quell’unico barlume di luce a cui rimanere saldamente ancorati.

Jack Randall, così, spegne definitivamente l’ultima possibilità di resistenza per Jamie sporcando l’immagine più sacra e pura, l’unico pensiero capace di tenerlo insieme.

So bene che qualsiasi parola possa scrivere sarà sempre poco in confronto a quello che le immagini mi hanno trasmesso. Disagio, sofferenza e tanto altro che il mio corpo ha subito manifestato con una contorsione delle budella. Già, non so voi ma le mie viscere hanno risentito della visione di quelle immagini e non mi riferisco a vedere quelle scene che poco lasciavano all’immaginazione quanto all’espressione stampata sul volto di Jamie.

In quei momenti i miei occhi non riuscivano a staccarsi dai suoi e leggervi tutta la paura e lo smarrimento che un uomo può provare di fronte a tutto quello strazio che ti entra nella carne, nelle ossa e poi più giù, dentro, fino in fondo al tuo essere… be’… è una sensazione che mi porterò dentro per molto tempo.

Ecco il dolore, lo vediamo dipinto sul volto di un uomo che oramai ha una sola cosa da chiedere alla vita: la morte. E quella voce roca, strappata per aver urlato tutto il dolore durante le sevizie, quella voce rotta, spezzata come la sua anima… al solo pensiero sospiro ancora ma sarebbe penoso pensare che tutto ciò che abbiamo visto in quest’ultima puntata possa essere relegato solo a questo.

Non c’è solo dolore in quest’episodio ma anche amore, l’immenso amore di una donna per l’uomo a cui ha deciso di donare la propria anima.

Ricordate cosa avevo scritto nel precedente articolo? Amarsi, perdersi e ritrovarsi sempre. È questo che Jamie e Claire hanno sempre fatto l’un per l’altra e stavolta sarà il turno della nostra Sassenach, sarà lei che dovrà affrontare il buio, entrarvi dentro e riportare il suo Jamie alla luce.

Non è tanto il buio a spaventarci quanto l’assenza di luce, l’impossibilità di scorgere una qualunque via d’uscita. Quanta forza occorre? Quanto costerà a entrambi?

E ancora una volta l’amore ti porta a compiere azioni, a fare scelte che non avresti mai fatto, ti mette alla prova e ti spinge a superare i tuoi limiti. Ecco la differenza tra il dolore e l’amore. Il dolore ti getta nel baratro, ti spinge in basso proprio quando il terreno sotto i tuoi piedi frana mentre l’amore ti spinge in alto, ti fa compiere il grande salto proprio quando sembra che tutto il tuo mondo crolli.

E come la notte si arrende al giorno, così il buio fa con la luce. Claire è questo per Jamie, la luce capace di condurlo fuori dall’oscurità in cui Randall l’ha scaraventato.

Si possono mettere a posto le ossa ma in che modo è possibile aggiustare l’anima di un uomo devastato nel corpo e nello spirito?

L’amore trova il modo per riportare chi ami a se stesso riconsegnandogli le chiavi della propria anima. Perché è questo che fa l’amore: ci salva e Claire salva Jamie così come molte altre volte lui aveva fatto con lei.

Memoria, intelletto, volontà. È questo ciò a cui un uomo può aggrapparsi, trovare un appiglio per non scivolare, per non essere risucchiato nell’oblio.

La memoria di ciò che è successo accompagnerà per sempre Jamie ma la sua mente capisce che Claire ha bisogno di lui anche così devastato e smarrito. Capisce che lei è lì per lui, perché lo ama sopra ogni cosa, al di là di tutto, senza riserve, con la stessa forza con cui lui sente di appartenerle ma è solo attraverso la sua volontà che Claire potrà condurlo alla luce perché per essere salvati bisogna volerlo.

Per sopravvivere a tutto quel dolore Jamie è ricorso a Claire, al suo ricordo, l’unico sollievo capace di estraniarlo dalle strazianti torture subite legandola però a doppio filo con esse.
Lei è la sua forza e Black Jack la spezza per poter arrivare a Jamie e decretarne finalmente la resa, non solo fisica ma anche mentale.

L’interpretazione di Sam Heughan ha raggiunto livelli che raramente ho visto in una serie televisiva e sarebbe un delitto se gli addetti ai lavori non riconoscessero la sua bravura privandolo di ciò gli spetta anche se un premio sarebbe riduttivo, quest’uomo qui merita un monumento.

La prima metà dell’episodio tra Jamie e Jack Randall è praticamente volata, presa com’ero dalla potenza di quelle scene e dalla magnifica interpretazione di entrambi, ma non credete che tutto mi sia piaciuto. Ho capito alcune scelte fatte come quella di ambientare le scene nel monastero in Scozia.

La linea temporale è ristretta, i tempi televisivi incombono ma rinunciare alla scena nella sorgente… be’ questa è difficile da digerire senza contare che l’anello d’argento che ci avevano promesso non si è praticamente visto. Sì insomma, del vero anello che Jamie dona a Claire manco l’ombra. Grrrrrrrrr  👿

Lo so, lo so, è da diverse puntate che dico di abbandonare il libro e in questo episodio più che mai confermo quanto scritto in precedenza: lasciate stare il libro, ma alcune scene sono troppo importanti per noi Sassenachs e rinunciarvi è dura.

La scena sulla nave, per chi ha letto il libro, risulterà meno forte rispetto al vero finale che tutti ci aspettavamo. La scena nella sorgente, invece, sarebbe stata la ciliegina sulla torta ma comprendo che le ultime battute scambiate sulla nave rappresentano il ponte ideale per la nuova vita – e stagione – che Jamie e Claire si apprestano ad affrontare assieme alla possibilità di cambiare il futuro anche perché qualcosa è già cambiato.

Una nuova vita cresce dentro Claire riaccendendo in Jamie la speranza di potersi lasciare tutto l’orrore alle spalle e forse la consapevolezza che sopravvivere a quel dolore non è stato del tutto vano.

Al di là di tutto riconosco a Ron Moore il merito di aver dato vita a qualcosa di diverso ma altrettanto meraviglioso. Il materiale che Diana Gabaldon gli ha affidato tra le mani aveva su scritto: “Maneggiare con cura e Mr Moore l’ha fatto, ha amato questa storia e l’ha donata anche a chi non ama immergersi tra le pagine di un libro.

E così cari Sognalettori, siamo arrivati alla fine. È stato un onore recensire questa serie. Spero che le mie parole vi abbiano tenuto, in qualche modo, compagnia. Grazie a tutti per avermi seguito e alla prossima – stagione s’intende.  😉

Ecco a voi un video che vi farà certamente piacere.
Riviviamo le intense emozioni della prima stagione di Outlander  😉 

BUONA VISIONE A TUTTI!


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