Nella prima metà di stagione di “Outlander”, Claire dal 1930 torna misteriosamente indietro nel tempo al 1740 in Scozia e nonostante può aver accettato la sua sorte – e l’amore – con il nuovo marito Jamie, quando la serie tornerà in onda oltreoceano Sabato, la forza del loro rapporto sarà messa alla prova.
“[Al termine della 1A] si sono sposati in quella magica, incredibile notte di scoperta. Poi hanno avuto una breve luna di miele che li ha messi nei guai così [nella premiere primaverile], è davvero il primo momento in cui i due personaggi hanno altre emozioni in gioco” afferma il produttore esecutivo del dramma Ronald D. Moore. “Ma questo conflitto tra il 20° e 18° secolo non li definisce. Nel primo episodio sono in grado di trascendere da ciò. Esso riemerge di tanto in tanto… ma se non altro, la relazione a causa di questo episodio diventerà più profonda e ricca”.
Per coloro che hanno letto i libri, non è un segreto che il conflitto includa una – difficile da guardare – sculacciata (eventualmente seguita dal sesso) dove Jamie punisce Claire per esser andata via finendo nelle mano del sadico Jack Randall. Anche se lui la salva immediatamente impedendo a Randall di infliggere troppo dolore su di lei. Jamie tornerà in quello che è il più oscuro arco della prima stagione, come ci conferma Tobias Mendez: “se le cose nel 6° episodio erano difficili, questo è un completo passo successivo”.
Le riprese delle scene tra Jamie e Randall sono state forse una sfida, ma Sam Heughan spiega: “è materiale piuttosto coraggioso che andremo a mostrare. Come qualsiasi delle immagini più grafiche della serie stiamo attenti che non siano gratuite e che abbiano una ragione. Sono servite un paio di settimane per girare questi due episodi ed erano piuttosto intensi e toglievano le energie, ma… la cosa bella è che si arriva alla fine della stagione poiché abbiamo già imparato un sacco di cose circa Jamie, di conseguenza è davvero rivelatore”.
Per Moore si tratta di restare fedeli agli eventi scioccanti che devono trapelare per Jamie rendendoli però anche piacevoli da guardare. “Prima di tutto parliamo col cast per quella che è l’intenzione della scena e quello che cerchiamo di realizzare… e poi in ultima analisi vi è una decisione discrezionale” spiega. “Sono nella fase di revisione e c’è un punto in cui non voglio più guardare ciò, uno in cui mi sento come se fossi ingannato e non ho visto abbastanza. Non è una democrazia, qualcuno deve decidere dove è [la linea]. Lo decido io e spero che le persone siano d’accordo con me”.
Non è tuttavia questo terribile evento che fa esitare maggiormente Claire, dice Caitriona Balfe. “Ovviamente, la brutalità sperimentata per mano di Black Jack Randall è terribile e la influenza parecchio, ma una delle cose più terribili riguarderà cosa vuole dalla vita. Nei momenti in cui hanno un po’ di pace è proprio quando Claire lotta di più perché finalmente ha da prendere decisioni con se stessa circa chi è come donna e cosa vuole”.
“Questa idea di andare [a casa di Jamie a] Lallybroch e diventare Lady Lallybroch non è necessariamente un qualcosa con cui si trova a suo agio subito. Avere Claire restare negli anni ‘40 divenire la moglie di un professore è motivo di sacrificio per lei ed è quasi come se la situazione si ripetesse. Quando l’universo inizia a raccontarti di te più volte, tu devi ascoltarlo e vedere quali lezioni ne puoi apprendere. Per Claire, questa idea è; che cosa significa essere una moglie? Lei vuole essere una madre? Cosa considera casa? È tutto molto interessante perché Claire prospera quando lei vive la sua vita al limite, mentre quando le cose si fanno un po’ più tranquille, allora lei necessita di iniziare a guardarsi dentro” dice Balfe. [TV Guide]