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Outlandish review: Age of Irons, Angus Watson

Creato il 22 settembre 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

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Outlandish Reviews

Romanzi inediti che vorremmo sugli scaffali delle librerie

AGE OF IRON

 

Outlandish review: Age of Irons, Angus Watson
Titolo: AGE OF IRON
Autore: Angus Watson
Serie: Iron Age trilogy
Edito da: Orbit
Prezzo: 8.99 ₤
Genere: Fantasy
Pagine: 523 p.

Trama: Druidi sanguinari e cavalieri induriti dalle battaglie, si scontrano in una guerra epica, perché le leggende non nascono, si forgiano! Dug é un mercenario che marcia verso sud nell’Inghilterra dei primi anni dopo Cristo durante l’invasione dei soldati dell’impero romano, lui vorrebbe unirsi all’esercito di Zadar per combatterli, ma nella sua marcia continua a salvare le persone sbagliate. Spring é una bambina particolare, viaggia con dei ladri e sembra essere parente del re Zadar. Lowa era una delle guerriere preferite dello stesso re, ma ora si trova dall’altra parte della barricata ed é consumata dalla sua sete di vendetta. Tutto quello che ha Dug é il suo martello e deve farselo bastare.

Nome Serie: Iron Age Trilogy

1. Age of iron
2. Clash of iron
3. Libro 3

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Recensioneù
di Gonza

Questo libro mi è stato spedito da Clara della Orbit con l’ammiccante affermazione: “se ti piace Games of Thrones non puoi perderti questo libro!” Fatta questa premessa vorrei spiegare perché il paragone non regge e diciamo che Martin ne esce anche messo leggermente peggio. Prima di tutto perché questa si preannuncia come una trilogia, quindi ha un inizio ed una fine, cosa che non si può dire dei libri di Martin. Secondo poi, i libri di Martin prevedono un numero infinito di personaggi le cui storie complicatissime si intrecciano e vengono raccontate dai diversi protagonisti secondo i loro punti di vista. Grazie a Dio questo libro è quasi sempre in terza persona tranne quando a volte a raccontare è Dug. Per finire questo libro è avventuroso, divertente e soprattutto più facile e semplice da leggere, senza niente levare a Martin e alle sue trame di cui non si vede una fine. Per quanto questa sia una trilogia, questo libro può anche essere considerato autoconclusivo e, in questa epoca di saghe infinite, non va sottovalutato.

La trama è riassumibile in un desiderio di vendetta portato avanti da Lowa e da Spring, che vogliono entrambe la pelle del re di Zadar per motivi diversi. Da bravo cavaliere e perché la maggior parte delle volte non può fare altro, Dug le aiuta. Anche i vari personaggi secondari, soprattutto i druidi, sono affascinanti, anche perché un po’ di magia secondo me fa sempre bene per alleviare l’atmosfera pesante che di solito associo a queste epiche battaglie dei primi anni dall’avvento di Cristo. Battaglie che comunque sono raccontate bene, senza che l’autore indulga in particolari splatter, o almeno non più di tanto, in modo da essere credibili, senza diventare un trattato sulle varie modalità di combattimento che erano utilizzate dagli eserciti di quella particolare epoca storica.

La struttura del romanzo quindi è abbastanza semplice, ma questo non toglie che sia molto divertente, che abbia dei buoni ritmi e anche i dialoghi a volte sono spassosi. Io non ho potuto fare a meno di affezionarmi ai personaggi e anche Lowa, la più difficile da amare ed apprezzare dal mio punto di vista almeno, alla fine riesce simpatica, con tutti i suoi vizi e le sue debolezze e soprattutto la sua testardaggine, che trascina spesso gli altri due appartenenti a questo diabolico trio, in situazioni drammatiche.

Quindi un ottimo debutto per un primo libro a cui spero seguiranno presto gli altri perché vorrei proprio vedere come evolve la situazione quando arriveranno i romani.

Voto

 

1Astelle

 

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