Outlandish Reviews
Romanzi inediti che vorremmo sugli scaffali delle librerie… oppure no
Just one more day
Autore: Jessica Blair
Edito da: Piatkus
Prezzo: 27,11 €
Genere: Romance
Pagine: 378 p.
Trama: Quando la Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania nel 1939, Carolyn Maddison è ancora una studentessa. Suo fratello più grande Alistair non perde tempo ad arruolarsi nella RAF e Carolyn decide che appena compirá 18 anni lo fará anche lei unendosi al corpo ausiliario femminile. Quando si reca a Londra per arruolarsi incontra sul treno Charlie Wade che le suggerisce di lavorare per l’Intelligence e di lavorare in una base di cacciabombardieri, dove incontrerà poi Lucy Gaston, destinata a diventare la sua più cara amica. La serietá di Carolyn e la vivacità di Lucy verranno messe a dura prova dalla vita alla base dove vivranno drammi e suspance.
Il libro, lo dico subito, non è un granché. Forse il mio giudizio potrebbe essere stato falsato dal fatto che, sin dal principio, sapevo di star leggendo il romanzo di un anziano veterano, piuttosto che di una scrittrice di romanzi qualsiasi. Perché questo cambia le cose? Fondamentalmente perché Jessica Blair a mio modo di vedere, offre troppe spiegazioni per quanto riguarda i sentimenti.
Correggetemi se sbaglio, ma nelle storie d’amore sono l’unica che ama metterci del suo?
Perché ho notato che nei romanzi sentimentali scritti dalle donne (non sempre, ma la maggior parte delle volte) i sentimenti vengono spiegati mentre le emozioni che ci sono dietro solo leggermente accennate. Lasciate all’empatia del lettore. In modo tale che possa, perché no, immedesimarsi nella protagonista stessa.
In questo libro invece, oltre ad esserci un numero spropositato di spiegazioni per quanto riguarda basi aeree, cacciabombardieri, ruoli militari etc., l’autore descrive e spiega le ragioni per cui la protagonista rimane sulle sue, o perché decida di fidarsi o di lasciarsi andare. Questa secondo me è la differenza fondamentale. Un’autrice donna avrebbe evitato di scendere in dettagli come per esempio:
Carolyn si chiedeva se fosse il caso di lasciarsi andare all’amore, perché dopo quello che era successo con ***** aveva troppa paura di soffrire troppo anche se di **** non era stata mai innamorata, perché non aveva avuto tempo di frequentarlo etc…
A mio modo di vedere una scrittrice avrebbe scritto soltanto qualcosa tipo: “dopo quello che era successo ***** aveva paura di soffrire ancora”, il perché, poi, l’avrebbe messo il lettore di turno dalla propria mente.
Tornando alla trama e al libro, le tre protagoniste affrontano un periodo veramente particolare della storia mondiale in modo propositivo e, per quanto possibile, ottimista. I personaggi che ruotano loro intorno sono vari e di tutti abbiamo una visione piuttosto globale, anche di quelli meno importanti, come se l’autore non volesse fare un torto a nessuno, e questo, a volte, appesantisce il libro.
Se vi piacciono i drammoni con la guerra sullo sfondo questo libro fa per voi.