L’album di Pablo e il mare è certamente tutte queste cose insieme, mancanti però d’incisività ad un “primo ascoltatore”, colui che approccia a Miramòr per la prima volta. La prima cosa che salta agli occhi come all’orecchio è la passione per il Sudamerica e la sua cultura poetica esplicitata anticipata nel nome dalla band torinese, (il richiamo a Pablo Neruda è quanto mai avvertibile); oltre che nella scelta delle sonorità del disco.La prima parte della tracklist, in particolare i primi tre brani (Avvampa, Fidelina e Farfalle) con il loro melodico pop letterario, stupiscono per la loro splendente capacità di catapultare la mente verso un orizzonte lontano, poco noto in cui però di familiare possiamo incontrare storie di vita che solo la musica e la scrittura cruda e passionale di un altro sudamericano come Sepulveda possono raccontare.A rompere la magia di quei luoghi caldi a tratti desertici e aperti dal silenzio incantato, arriva un omaggio al nostro sud (Franco, Ciccio e la sirena), interessante ma fuori luogo a questo punto della tracklist.Escludendo Niente come prima e il suo esistenziale valore dell’immaginazione, strumento per superare limiti e distanze; e Migrante che ci ricorda di non dimenticarci e di non perdere la voglia di lottare pacificamente per ciò che siamo e per la nostra origine le altre tracce scorrono senza lasciare particolare segno. Miramòr è un viaggio tra passione e leggerezza dal sapore ancora acerbo, troppo ricco di citazioni e riferimenti che da sottotitoli, rischiano di offuscare la vera e saliente trama di questo lavoro.
Crediti
Etichetta: Blumusica, 2011Formazione: Paolo Antonelli (voce e chitarre) – Andrea Ferraris (piano elettrico e synth) – Marco Ostellino (percussioni). Playlist:
- Avvampa
- Fidelina
- Farfalle
- Ora lo sai
- Franco Ciccio e la sirena
- Niente come prima
- Immaginario
- Pesci tropicali
- Il gatto sul tetto
- Migrante
- Viva