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PACCO dei Big editori per il 2013

Creato il 26 dicembre 2012 da Gnoma
PACCO dei Big editori  per il 2013
Cari amici, scrittori, cuochi e non,  Buone Feste un po' in ritardo a causa di un guasto sulla mia connessione satellitare.
Oggi voglio postare una mia personale riflessione che vi assicuro ha basi fondate e innescherà polemiche se non qualche denuncia, quindi forse eviterò di fare nomi.
Giustamente, da sempre, gli esordienti informati considerano la peste maggiore dell'editoria  un editore a pagamento, io personalmente li classifico da sempre peggio del selfpub.; altri, più ingenui, addirittura chiedono alle big case editrici come pagare e pubblicare con loro. Finora, schifate, dall'alto del loro prestigio, quelle neanche rispondevano.Ora accade il contrario, si offendono i piccoli onesti editori in trincea, a richieste di denaro per pubblicare, e scatta la molla dell'approfittiamo nei medi e big editori ( basta solo salvare la forma e a volte neanche quella)
Ecco quindi che a causa della crisi economica del settore, qualcuno deve aver pensato di usare il  proprio marchio per rastrellare denaro. Assistiamo ormai a vere e proprie richieste di "collaborazione ad abbattimento del rischio pubblicazione esordienti" in pratica accollo di spese notevoli da parte di grossi editori, evito i nomi per decenza. Ma ancora peggio è ormai certo che anche la ..... ( big) farà self pub., il che significa che,  pur non chiedendo direttamente aiutini economici di sorta ai suoi autori, pescherà soldi nel mare dei piccoli autori ignorati e speranzosi di uscire con un grosso marchio. Sinceramente lo trovo un po' sconcertante, un modo per aggirare l'ostacolo,  anche se in linea con le richieste di mercato e la concorrenza. Se penso, poi, che pubblicare con "marchi noti..." ha costi doppi che con un normale self, mi chiedo che cosa vogliono ottenere?
Pensa che ti ripensa, visto che sono buona per Natale,  tolta  la prima cosa che mi viene in mente e cioè   denaro fresco e liquido,  rimane lo strangolamento dei piccoli editori, e del sottobosco self, e unico piccolissimo comportamento da editori:  il monitoraggio degli scrittori.
E a questo mi voglio aggrappare: magari scappa fuori un talento, come all'estero. Certo è che devono aver fatto questa riflessione: in fondo tutti pensano di non essere letti dalle Big Case per mancanza di agganci, bene e allora perché non sfruttare l'illusione che uscendo con marchi si potrà essere notati? Potrebbe pure accadere, uno su migliaia potrebbe emergere.Ecco unito l'utile al dilettevole. Confezionato il "pacco", ci faranno il bel regalo. Scommetto che molti proveranno. E sinceramente conoscendo ormai  la vanità degli scrittori, e la loro testardaggine, come dargli torto?

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