Pacific Rim narra epiche lotte di mostri giganti e robottoni in un live action che qualunque bambino cresciuto negli anni ’70 e ’80 ha sempre sognato, Pacific Rim nasce con tutti i presupposti per essere il più costoso film pornografico della storia dell’umanità ma Guillermo Del Toro lo ha reso un capolavoro.
LA STORIA
Il 28 novembre 2012 nell’Oceano Pacifico si apre una breccia dimensionale che unisce il nostro universo a quello dei Kaiju, giganteschi mostri che escono dal mare per portare morte e distruzione nelle città costiere.
A poco o nulla valgono le armi convenzionali, per abbattere il primo Kaiju occorrono sei giorni di bombardamenti, ma pochi mesi dopo un nuovo Kaiju appare dalla faglia e poi un altro e un’altro ancora.
Le nazioni della Terra si uniscono, quindi, per costruire un’arma in grado di contrastare efficacemente la minaccia aliena. Per sconfiggere i mostri vengono creati gli Jaeger, una serie di potentissimi robot giganti in grado di eliminare facilmente i Kaiju; in poco tempo la potenza degli Jeager trasforma la minaccia aliena in una trovata commerciale, i Kaiju vengono riprodotti in modellini, i piloti Jeager vengono venerati come rock star, ma quella era solo l’avanguardia di una vera, grande, invasione.
IL FILM
Pacific Rim contiene tutto, tutto quello che può desiderare chiunque sia cresciuto a girelle e robottoni del pomeriggio. Connessioni uomo macchina, agganciamento della testa del robot/cabina di comando, spade d’acciaio, lame rotanti, raggi mortali, anche una rudimentale forma di rocket pounch ma Pacific Rim non è solo questo. Quello che già possiamo considerare il film cult di Guillermo del Toro si poggia su una solida sceneggiatura che tende a non lasciare nulla al caso e su una regia che riesce a mitigare gli aspetti esagerati della storia con un’attenzione per i dettagli che rendono l’universo narrativo estremamente credibile utilizzando le storie dei singoli piloti, volutamente banali come nei primi anime di Go Nagai, in maniera da legare insieme in modo coerente i vari spezzoni di combattimento che altrimenti correrebbero il rischio di creare un prodotto di sola action per gli occhi e per l’eccitazione degli appassionati.
Sì, perché l’aspetto visuale del film non va affatto sottovalutato, le lotte fra mostri e robot giganti sono semplicemente spettacolari, i combattimenti sono entusiasmanti e mozzafiato, niente a che vedere con la confusione che si avvertiva distintamente in Trasformers dove non si capiva nemmeno cosa combattesse contro cosa. La perversa e brutale intelligenza dei Kaiju e la fierezza tutta yankee dei piloti di Jeager, che ricorda tanti film americani degli anni ’80, poi guida lo spettatore, scena dopo scena, ad un epilogo certamente scontato ma non privo di una sua drammaticità.
Non mancano, inoltre, delle vere e proprie perle all’interno della pellicola, la scena della bambina che fugge dalla devastazione tenendo in mano la sua scarpetta rossa porta lo spettatore ad immedesimarsi nella narrazione a diventare la bambina a sentire il dolore che si prova quando si perde tutto e ad anelare con tutte le proprie forze alla vendetta contro il fato e contro i mostri bastardi che ti hanno fatto questo. E di scarpette simboliche, credo, ne sentiremo ancora parlare visto il finale dopo i titoli di coda con Hannibal Chau (un trashissimo Ron Perlman) alla ricerca della sua scarpa con le punte d’oro massiccio.
Se a tutto ciò si aggiunge una colonna sonora che da sola vale tutto il film e un uso sapiente dei colori (incredibile come viene illuminato Crimson Typhoon durante la battaglia ad Honk Kong) , altro che i lens flare sparati a caso in Into Darkness, si capisce come questo film sarà destinato a diventare uno spartiacque del genere fantastico e non solo.
Prima di lasciarvi col trailer, concludo sintetizzando che Pacific Rim è una pellicola divertente, tutt’altro che sciocca e curata fin nei minimi dettagli, un vero esempio di magia del cinema e una pietra miliare del cinema fantastico; consiglio a tutti, anche ai radical chic che tanto amano giudicare infantili certe opere senza nemmeno degnarsi di guardarle, di investire qualche euro per questa pellicola, ne vale la pena e un giorno potrete dire di averla vista al cinema.