Rock and roll robot
Sono un personaggio allergico alla sala. Per quanto io ami un certo tipo di film non frequento il cinema: il mio supplizio e’ attendere l’uscita del dvd o del blu-ray di turno. Pacific rim e’ uno di quei casi in cui l’attesa e’ stata estenuante. Ieri e’ uscito il blu-ray per il mercato italiano, e oggi finalmente me lo sono guardato tutto d’un fiato. Il film e’ stato celebrato su ogni sito internet di settore e non, e io voglio unirmi, felicemente, al coro. E’ un prodotto creato da appassionati di robottoni e mostri giganti, per appassionati di robottoni e mostri giganti. Che Del toro fosse un genio era gia’ ampiamente dimostrato, con questa pellicola sicuro non ci stupisce. Semplicemente riconferma per l’ennesima volta di essere il migliore. Il migliore a rendere reali le fantasie di noi bambini di quarantanni. Si’ perche’ per noi bambini di quarantanni la pellicola e’ esaltante in ogni suo fotogramma, i combattimenti, i kaiju e i mech sono superlativi, reali, visivamente perfetti. I colori parlano per il film, attraverso il film: il giallo per Raleigh, il blu per Mako, il rosso per il cuore di entrambi. Non c’e’ bisogno di troppe battute talmente tanta e’ la componente visiva che la storia si vive anche solo con il perfetto dosaggio di sguardi, situazioni e simbolismi. Un film cosi lo aspettavo dai tempi dei manga giapponesi dell’infanzia. E’ la materializzazione di una visione, di un desiderio, resa reale con la passione e la lucidita’ di chi ha vissuto le stesse nostre emozioni al tempo ed ha voluto farsi e farci un regalo. Pacific rim e’ soprattutto un atto d’amore nei confronti di un certo cinema di fantascienza e dei nostri sogni.