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Pacific Rim - Un Oceano poco Pacifico

Creato il 08 luglio 2013 da Poison78 @poison78

Pacific Rim  - Un Oceano poco Pacifico

USCITA CINEMA: 11/07/2013
GENERE: Azione, Fantascienza, Avventura
REGIA: Guillermo del Toro
SCENEGGIATURA: Travis Beacham
ATTORI: Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Ron Perlman, Clifton Collins Jr., Max Martini, Robert Maillet, Burn Gorman, Larry Joe Campbell, Diego Klattenhoff, Brad William Henke, Charlie Day
FOTOGRAFIA: Guillermo Navarro
MUSICHE: Ramin Djawadi
PRODUZIONE: Legendary Pictures
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
PAESE: USA 2013
DURATA: 131 Min
FORMATO: Colore 3D

 

 

 

 

 

Trama:

Il mondo è sotto l'attacco di giganteschi mostri, noti come Kaiju, emersi da un portale interdimensionale sul fondo dell'Oceano Pacifico. La guerra è destinata a distruggere milioni di vite e consumare le risorse umane per tutti gli anni a venire. Per fronteggiarle vengono ideate delle armi speciali: enormi robot chiamati Jaegers, comandati mentalmente da una coppia di piloti attraverso una rete neurale. Ma anche i Jaegers sembrano impotenti contro tali mostri e, sull'orlo della sconfitta, l'umanità si affida ad una coppia di eroi costituita da un ex pilota caduto in disgrazia e da una giovane recluta, entrambi chiamati a pilotare un leggendario quanto obsoleto Jaeger.

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Commento:

E’ una Bomba!! Non è un capolavoro, non almeno nel senso più incisivo del vocabolo, per una serie di motivi, tuttavia è una delle pellicole più spettacolari e vincenti degli ultimi anni. Un lavoro devoto all'intero immaginario della fantascienza nipponica, e non solo, che lascia letteralmente senza fiato per tecnica ed inventiva.

Scordatevi naturalmente di vedere, il cinema indipendente di Del Toro. Pacific Rim possiede una trama semplice. Sono i mostri (Kaijù) e i robot (Jaegers) i veri protagonisti. Si affrontano, si scontrano e si abbattono per buona parte della pellicola. Tranquilli, sebbene il titolo non offra una grande inventiva nello script, la sceneggiatura possiede una serie di intuizioni interessanti che lasciano vivo l’interesse anche durante i duelli più concitati.

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Gli Jaegers  hanno le sembianze degli ultimi ritrovati della tecnologia moderna, sono enormi, pesanti e pieni di graffi, di fili, di viti e bulloni. Saranno realmente in grado di fronteggiare la minaccia?? Non danno mai la sensazione di essere invincibili. Sono tutti diversi tra loro, dalla forma allo stile di combattimento, in base alla loro provenienza geografica. Un lavoro sopraffino in termini di caratterizzazione.

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Altro aspetto riuscito, è l’interconnessione neurale tra i piloti, un eso-macchina che li connette allo Jaeger in modo che ogni movimento muscolare venga trasmesso alla parte corrispondente del robot. Tramite il ponte neurale inoltre entrano nella mente e nei ricordi del compagno, un aspetto drammatico sotto il profilo psicologico, vista l’importanza data ai flashback nell'economia della narrazione. Il giusto equilibrio tra racconto e combattimento. I Kaijù, il mostro tipico della fantascienza giapponese, meriterebbero un commento separato, creatura per creatura, vista la loro riuscita.

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Gli scontri sono tutti proposti in ambientazioni notturne sotto la pioggia. Scelta stilistica di forte impatto e anche pratica per nascondere i limiti imposti dal tetto del budget. I duelli risultano spettacolari e maestosamente realistici. Salvo in qualche raro caso, colpa forse del doppiaggio italiano non riuscitissimo, tutte le prove del cast non emergono oltre il compitino. Merita una citazione il folle personaggio interpretato da Ron Perlman. Il finale è troppo “born in the usa”.

Il giusto tributo ai giganteschi mostri nipponici capitanati dall’indimenticato Godzilla e dal quasi mai citato Gamera . Esperienza visivamente spettacolare che vi consiglio assolutamente di vivere sul grande schermo. Per quanto mi riguarda, può bastare la seconda dimensione.

Si segnalano: i simpatici siparietti tra i protagonisti, un cameo di Santiago Segura (Il commissario Torrente) e una breve scena finale a sorpresa. Il film è dedicato alla memoria dei grandissimi Ray Harryhausen e Ishirō Honda.

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Pro.

  • Visivamente mastodontico.
  • Il giusto tributo all'immaginario nipponico.
  • Del Toro una garanzia.

Contro.

  • Script elementare.
  • Interpretazioni nella media.
  • Finale prevedibile.

 

per visualizzare il trailer clicca qui.


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