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PADDINGTON di PAUL KING

Creato il 07 gennaio 2015 da Viga
Il nuovo anno , qui dalle parti dello Spettatore, comincia assai bene con  codesta buona pellicola britannica: Paddington.
Il film è tratto da un libro per l'infanzia di enorme successo, almeno così pare visto che io ne ignoravo l'esistenza. Si, pecco di egocentrismo! In fallo sono io, non le folle di lettori delle avventure di questo orsetto che è l'apoteosi del " Bello lui!" " Puccioso!" " Coccoloso!" e insomma , ci siamo capiti? Questa è una pellicola che tiene lontani cinici e rompi coglioni di ogni età e classe sociale, ( obiettivo non da poco, eh!),e dona l'allegria di essere in una sala cinematografica, godendosi non solo un buon prodotto cinematografico,ma sopratutto la Gioia assoluta e totalitaria dei bimbi , quando sono alle prese con la loro prima visione. O una delle prime.

Non mi capitava da tantissimo tempo di assistere a una proiezione cinematografica , in una sala completamente piena. Tanto che ero seduto in primissima fila, allo Space di Firenze, e la mia dolce metà sui gradini ! Ripeto : la magia del cinema è anche questa. La partecipazione emotiva da parte del pubblico, l'abbandonarsi alla visione , l'allegria , che i bambini in sala avevano mi ha conquistato. Un modo di porsi che poi con l'età perdiamo, non è sbagliato anzi,ma fa piacere ritrovarsi ancora nei panni di cuccioli che si divertono con una certa purezza nel cuore e negli occhi.

Il film è la storia di un orsacchiotto che per una serie di motivi , si ritrova ad abbandonare il Misterioso Perù, donde vive con i nonni, per recarsi nella tanto sognata Londra. Qui incontra una famiglia che lo prenderà sotto la propria cura ,ma dovrà stare attento di non cader vittima di una cattivissima direttrice di un museo di storia naturale.
Tutto qui? Si. D'altronde è un film per masse, famiglie, bambini e bambine di ogni età. Quindi , casomai vi drogaste male o foste giunti all'ultima spiaggia della devoluzione della specie umana: il cinico da quattro soldi che vuol lasciar traccia di sé attraverso facebook, avrete da ridire sicuramente: buonista, conformista, consolatorio. Tutta la fuffa tipica della critica giovanil-alternative dei cattivisti da happy hour.  Però non saranno sicuramente loro a non farci apprezzare la bontà di codesto prodotto.
Una storia tutto sommato accattivante, un uso delle moderne tecnologie al servizio del personaggio e della storia, ( L'orso Paddington è meraviglioso: molto espressivo, credibile, una volta tanto la tecnologia dona vita ed espressività in modo quasi commovente),un buon cast, ( forse un po' sopra le righe la Kidman nel ruolo della cattiva,ma ci sta),dove spicca per me Hugh Bonville, ( il mitico conte della serie  Downton Abbey,e motivo principale della mia presenza in sala), e poi tanti volti noti del cinema britannico in piccoli ruoli.
PADDINGTON  di PAUL KING
Un modo di concepire e fare cinema per rammentarci la gioia, la bellezza, dell'infanzia,quando tutto è meraviglioso e possibile. Ho voglia di vivere con il cuore leggero, a volte. E quindi tra le tante opere alla Daisy Diamond, che vi consiglio di vedere e rivedere, c'è spazio anche per questo cinema : famigliare, gentile, puccioso.
Che dona molte soddisfazioni.
Colonna sonora dei Sigur Ròs, motivo in più per andarlo a veder.

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