Vi avevo raccontato come sarebbe stato il padiglione francese all' Esposizione universale di Milano, quindi non potevo esimermi dall'andare a verificare sul posto se tutto corrispondeva all'idea che mi ero fatta.
Così, dopo la prima giornata a seguire la cerimonia di apertura, sono tornata tra i padiglioni in cerca di risposte.
Partiamo dai fondamentali.
Dunque, il Cafè des Chefs, ovvero il ristorante (aperto tutti i giorni dalle 11 alle 22) che durante i sei mesi ospiterà i più grandi cuochi francesi, gli esperti di cucina vincitori dei Bocuse d'or, c'è davvero.
Purtroppo l'ho visto solo da fuori e per giunta a stomaco vuoto.
Aspettative mantenute anche sul resto: il padiglione è tutto costruito in legno, interamente smontabile e riciclabile oltre che ecosostenibile, con un effetto scenografico e architettonico decisamente d'impatto.
E sapete a cosa si ispira la struttura? Al più tipico dei mercati coperti parigini, Les Halles.
E' un padiglione dove bisogna stare con il naso all'insù, perché tutto si gioca sul soffitto: lì sono appese pentole, padelle, piatti, ma anche lavanda, erbe, prodotti tipici francesi, bottiglie di vino, formaggi.
Perché il padiglione è come una sorta di grotta, dove viene mostrato lo stato dell' agricoltura, della pesca e del settore agro-alimentare generale francese.
Ma il bello viene già prima di entrare nel padiglione.
Ad accogliervi troverete infatti un vero e proprio orto di erbe aromatiche, che raggruppa il meglio della produzione delle regioni francesi.
All'annosa questione che tanti assilla in queste ore: 'Si può comprare qualcosa dentro Expo? ', posso rispondere di sì.
All'interno del padiglione francese c'è un negozio di souvenir, dove troverete l'immancabile riproduzione della Tour Eiffel, e una boulangerie.
Qui potete comprare, per la 'modica' cifra di 1,5 euro la Baguette du Pavillon. Oppure una normale baguette francese, ma in questo caso il prezzo sale a 2 euro.
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