Il ministro ha così risposto a una domanda di Bbc Radio 4 sul possibile ruolo della Bce: “Quello che vorrei vedere è che tutti facciano la loro parte, che vuol dire per la Bce essere coerente nel portare l’inflazione nuovamente vicina al 2% che è una cifra ragionevole”, ma “molto lontana dai livelli attuali”.
Si dimostra comunque ottimista, nonostante le varie difficoltà, circa le manovre e le riforme attuate dal governo per risollevare l’economia italiana. “Sono fiducioso che le riforme che stiamo realizzando dispiegheranno i loro effetti nel medio termine, che significa nei prossimi due anni. Per vedere un effetto delle riforme sulla crescita” sottolinea “c’è bisogno di tempo. Pochi trimestri non sono sufficienti”. Parlando della contrazione dell’economia italiana, aggiunge che “… questo non dipende dalle riforme ma riflette problemi che esistono da tempo. E’ vero che il percorso delle riforme in Italia non è stato brillante ma il governo attuale è differente” dagli altri “proprio per questo. Noi stiamo lavorando proprio per fare le riforme e renderle effettive”.
“Sfortunatamente e non lo dico come una scusa, ci siamo tutti sbagliati. Intendo organizzazioni internazionali, governi e via di seguito. Tutti prevedevamo una crescita maggiore per quest’anno nella zona euro e nessuno fino ad ora ci ha visto giusto. Un fatto che è osservabile in diversi paesi in Europa e altrove è che le riforme hanno un impatto efficace sulla crescita, ma ci vuole del tempo e alcuni trimestri semplicemente non sono sufficienti”, ha detto ancora il ministro. “Quindi, sì, l’economia italiana ha avuto una contrazione dello 0,2%, come anche la Germania, ma ciò non è causato da un ritardo nelle riforme: riflette problemi preesistenti da tempo. E io sono sicuro che le riforme che stiamo mettendo in campo porteranno benefici nel medio termine, ovvero nei prossimi due anni”.