OR-DITE!
Trame d’arte contro la violenza sulle donne
Libro e spettacolo ideato e curato da Serena Piccoli
di Serena Piccoli
La violenza sulle donne è un mostro dalle tante facce minacce: psicologica, economica, fisica, sessuale, che si nutre beato all’interno della cultura patriarcale dominante. E più si fa grasso più sento il bisogno di togliergli i viveri.
L’indifferenza è connivenza.
Se ne parla molto da una decina d’anni, e meno male, purtroppo a volte solo per interesse (alcuni pubblicitari la usano per vendere di più, come fosse una moda e non violenza http://bit.ly/1O349NT).
Bisogna parlarne, parlarne, parlarne, così facendo si fa prevenzione e si aiutano le vittime ad uscire dalla vergogna in cui (loro malgrado) cadono a causa della mentalità ancora vigente, per cui sono le vittime a vergognarsi, non il violento. Vi sono sempre più donne che denunciano, fattore dovuto alla maggiore sensibilizzazione attuata nel nostro paese negli ultimi anni. E meno male. Ma ancora non basta, e lo vediamo ogni giorno con le violentate, le schiacciate, le ingabbiate, le ammazzate.
I numeri sono tuttora altissimi: mariti, compagni, fidanzati, figli maltrattano o uccidono donne che ‘dicono di amare’ , un femminicidio ogni due giorni in Italia. Ecco che noi, persone d’arte, abbiamo il dovere morale e umano di usare i nostri talenti pro-sensibilizzazione, per scardinare stereotipi, far capire, educare al rispetto e all’uguaglianza.
L’indifferenza è violenza.
Da anni come scrittrice sia di poesia che di testi teatrali affronto questo tema e partecipo o organizzo eventi per sensibilizzare in proposito. Nell’autunno del 2015, vista l’emergenza, ho voluto raddoppiare il mio impegno: non solo come da anni faccio nella mia città d’origine, Padova, ma anche in quella d’adozione, Forlì.
Proprio perché abbiamo il dovere di rendere la violenza sulle donne sempre meno accettabile, lo possiamo fare in svariati modi, anche con un evento\spettacolo di letture recitate e musica dal vivo. Questo ho pensato, e da subito non ho voluto i ‘soliti nomi noti’ che si leggono nelle giornate di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne (le nostre grandi madri di lettere e lotta, Beauvoir, Yourcenar, Woolf e Wolf, tanto per citarne alcune). Il mio intento è anche far conoscere artiste e artisti non sulla bocca di tutti, far vedere che tante e tanti di noi portano avanti quella lotta e quelle lettere. E lo fanno bene, qui attorno a noi. Un modo anche questo di ‘solidarietà alle donne’.
E proprio per e da Forlì, dove ho care amiche d’arte (su tutte Giorgia Monti, poeta e scrittrice, Sabina Spazzoli, attrice e regista teatrale e Velia Leporati, preziosa organizzatrice) ho voluto chiamare a raccolta colleghe e colleghi, che come me sentono l’urgenza di educare ai sentimenti, al rispetto, all’uguaglianza, e a promuovere il superamento degli stereotipi di genere.
Il grido di ‘battaglia’ è stato: Or-dite!, artiste e artisti! Mostriamo le molte sfaccettature di questa violenza: dolore ma anche rinascita, crollo e poi rivincita.
Donne e uomini d’arte hanno aderito con generosità ed entusiasmo dandomi i loro contributi artistici e a Silvia Tiso, apprezzata fotografa padovana, ho chiesto scatti sul tema della violenza contro le donne (una sua bellissima foto l’ho scelta come locandina).
A Forlì domenica 29 novembre è stato un successo di pubblico, donne e uomini di ogni età e nazionalità hanno assiepato la sala de La Materia Dei Sogni (chi in piedi per due ore, chi seduto a terra). E’ stato doppiamente soddisfacente vedere una calca così sensibile al tema e alla Poesia (sempre così bistrattata da parte dell’establishment culturale italiano).
Sì, perché la mia idea era che la Poesia la facesse da padrona, proprio per ricordare (o, ancor peggio, far capire a chi è duro di comprendonio) che la Poesia è potentissima, gode di ottima salute, non è affatto lontana da noi (come alcuni erroneamente credono), è di robusta costituzione, lotta silenziosamente per salvarci dallo schifo del mondo.
Credo nella ‘messinscena poetica’ perché la Poesia deve essere letta e, ancor meglio, interpretata\recitata a voce alta, per carpirne meglio immagini ed emozioni. Per questo negli eventi che organizzo invito performer, non persone che la leggano e basta, come fosse un articolo di giornale o una comunicazione di servizio. Sabina Spazzoli è attrice professionista di teatro, mette tutta la sua intensità drammatica, Giorgia Monti calca le scene letterarie da anni interpretando poesie sue e di altri con la dolcezza che la contraddistingue. In questo modo la Poesia torna dove dovrebbe sempre stare: tra la gente (che magari, in parte, è rimasta terrorizzata dai ricordi di scuola), perché ne percepisce l’effetto immediato ed efficace.
A questo proposito, vista l’alta qualità dei testi a me arrivati, gran parte di questi li ho raccolti in una plaquette pubblicata dalle amiche di Exosphere PoesiArtEventi di Reggio Emilia (Gabriella Gianfelici, Simonetta Sambiase e Federica Galetto). Il pubblico ha ben risposto anche al libro, visto che siamo già alla terza ristampa di “OR-DITE! Trame d’arte contro la violenza sulle donne” . La raccolta ha contributi di teatro, fotografia, narrativa e soprattutto Poesia: Gabriella Gianfelici, Serenella Gatti Linares (Bologna in lettere), Gruppo 77 (Rachele Bertelli, Piera Anna Masia, Anna Rizzardi, Francesco Sassetto, Silvia Secco, Claudia Zironi) , Giorgia Monti, Simonetta Sambiase, Clery Celeste, Sharon Elliot e Serena Piccoli.
Vi aspetto tra il pubblico di “OR-DITE! – Trame d’arte contro la violenza sulle donne” a Ponte San Nicolò (Padova), domenica 13 marzo ore 17 presso il Centro Rigoni Stern di Piazza Liberazione 1, spettacolo con il sostegno del comune. Entrata libera.
In scena a interpretare le poesie vi è il cast che ho voluto sin da subito a Forlì: Giorgia Monti, Sabina Spazzoli e la sottoscritta. Nella serata padovana ci sarà anche l’attore Alberto Moni (con me nella Compagnia Teatrale La Betonica) e musica dal vivo del frizzante Marimà Acoustic Duo (Martina Milan e Matteo de Meda) che intervalla le letture. In mostra anche gli scatti della fotografa Silvia Tiso sul tema.
Il mio (e nostro) grido non sarà mai : “Alle armi!”
Bensì : “Alle arti!”