Gabriele De Pieri, 43 anni viene fermato durante un normale controllo stradaledeicarabinieri. Alla domanda di esibire i documenti, mostrapatenteecarta d’identitàemesse“dalla motorizzazione e dall’autogoverno delpopolo veneto”, con tanto di timbri dell’Onu. I militari pensano ad uno scherzo, ma quando gli chiedonospiegazioni l’uomo si difende dicendo:“Mi dichiaro cittadino del popolo veneto etitolare di sovranità originaria, per cui non riconosco le autorità dello Statoitaliano”.
A quanto pareDePieri si era già trovato in una situazione del genere: nel2009, sempre a causa di unareazione immotivata per una contravvenzione, aveva fattoarrivare inProcuraunamemoria difensivain cui richiedeva diessere giudicato da un“giudice dinazionalità e cittadinanza veneta in sede alla propria istituzione di autogoverno”.
Sempliceepisodio folkloristico o un segnale d’allarme per una vera e propriasecessione? Chiaramente questo fatto non significa niente. La Lega può direquel che vuole, ma la realtà è che la maggioranza dei cittadini del nord sisente italiana e non vede di buon occhio la politica di secessione di Bossi. Certoche questi episodi, uniti all’avanzata della Lega in campo elettorale, sono unsegno che qualcosa sta cambiando. Seppur non nel suo aspetto più aspro e duro,l’ideale leghista si sta facendo strada nei cuori e nella testa dei cittadinidel nord. Un successo dovuto alla propaganda martellante in difesa dell’identità,del territorio e del popolo che da secoli lo occupa(anche se non è l’unicomotivo). Ma in fin dei conti, chi(nordista, sudista o centrista)non è fierodella propria identità e non difenderebbe con ferocia la sua casa se avesse ilsentore di un pericolo su di essa? Partendo da queste basi si è sviluppata lapolitica di Bossi. Ma il fine non è certo il federalismo fiscale(come voglionofarci credere). Quella è solo la prima tappa di un progetto ben più ampio. L’indipendenza. E se nessuno faqualcosa, se le altre forze politiche non capiranno che la Lega è un partitosovversivo e anticostituzionale, allora ho paura che alla fine la parolaSECESSIONE non sarà più un tabù ma una realtà nuda e cruda.