Abbiamo scritto moltissimo su moltissime città e luoghi in giro per il mondo, adesso crediamo sia arrivato il momento di scrivere qualche cosa sulle nostre città.
Io, Rachele, oggi vi voglio raccontare una cosa su Padova, la mia città e va bene mi avete già sgammata…. è vero non sono proprio di Padova città ma insomma Padova la considero la mia città. Noi Padovani la chiamiamo la città dei “TRE SENZA” ad evidenziare i tre simboli caratteristici di Padova.
IL CAFFÈ SENZA PORTE
Si riferisce al caffè Pedrocchi, il caffè più antico di Padova nato nei primi anni dell’800 per opera di Antonio Pedrocchi che fece ampliare il caffè che aveva ereditato dal padre dall’architetto Jappelli. Il nuovo caffè Pedrocchi doveva essere il “più bello della terra”. Viene definito senza porte per due ragioni, la prima è che era davvero senza porte e senza vetrate quindi dalla strada si poteva vedere dentro il Caffè e viceversa, la seconda è perché fino al 1916 era aperto giorno e notte. Nonostante sia sempre stato un bar lussuoso i prezzi non erano cari e si poteva perfino sedersi a leggere libri e giornali messi a disposizione dal proprietario senza nemmeno dover consumare qualche cosa. Alle donne venivano offerti dei fiori ed in caso di pioggia veniva perfino prestato ai clienti un ombrello. Questo si che è curare la clientela!!!
Oggi i prezzi continuano a rientrare nella norma. Se passi per Padova ti consiglio di andare a provare il caffè Pedrocchi con crema di menta e cacao.
IL PRATO SENZA ERBA
Il prato della valle o come lo chiamiamo noi locali semplicemente il Prato è la seconda piazza più grande d’Europa dopo la piazza rossa di Mosca.
E’ una piazza nella quale i Padovani amano trascorrere il tempo nel periodo estivo, leggendo libri seduti nel prato, chiacchierando con gli amici, correndo o pattinando. Questa piazza ospita moltissimi eventi della città quali le feste di ferragosto e di fine anno.
Di erba un po’ ce n’è, ma un prato vero e proprio non è. La piazza di forma ellittica ha un isolotto al centro. Quattro ponti collegano l’isola alla terra, da qui partono quattro strade che si incontrano al centro della piazza dove c’è una fontana. Tutto attorno scorre un canale ornato da statue monumentali di personaggi illustri del passato come lo scrittore Francesco Petrarca. Un luogo molto romantico in cui trascorrere un po’ di tempo ad osservare la città e la bellissima basilica di Santa Giustina.
Vi racconto un aneddoto che dimostra il fatto che i padovani nel loro inconscio non intendono il Prato della Valle come piazza. Quando Gábor mi chiese di portarlo nella piazza che gli piace tanto, abbiamo girato tutte le piazze (e a Padova ce ne sono…) prima di rendermi conto che Gábor intendeva in realtà il PRATO!!!
IL SANTO SENZA NOME
Il patrono della città di Padova è Sant’Antonio: Sant’Antonio da Padova. Per i Padovani però è solo il Santo. Nessuno dice andiamo a Sant’Antonio da Padova, tutti dicono andiamo al Santo da qui il detto il Santo senza nome. Il Santo è una basilica imponente con una fusione di elementi romanici e gotici che la rendono unica. All’interno della basilica si trovano, oltre alle splendide opere di Giotto e Mantegna, i resti del Santo; la sua veste, la lingua, i denti, la mandibola ecc.. cose che fanno un po’ impressione a tutte le persone che porto a visitare la basilica ma che io venero e guardo sempre volentieri fin da quando ero bambina.
Con grande soddisfazione durante il nostro giro attorno al mondo ho scoperto che Sant’Antonio è venerato in tutto il mondo, non c’è stata una sola chiesa in cui siamo entrati dove non ci fosse una statua seppur piccola di Sant’Antonio.
Molte altre cose ti aspettano a Padova, vieni a trovarci!!!!