Il castello dei Carraresi a Padova (Foto: Il Mattino di Padova)
Sotto il Castello di Padova (Castelvecchio) si nasconde quello di Ezzelino da Romano. E' questo il risultato degli scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio.Il Castello venne abbandonato durante la dominazione veneziana, poi venne adibito, nell'ordine, a caserma, deposito munizioni, magazzino per granaglie, alloggio per famiglie povere, trasformato in parte in carcere e in parte in osservatorio astronomico (Specola) nel corso dell'Ottocento. Solo negli ultimi anni il complesso è stato oggetto di restauro e di interventi conservativi.
Gli scavi condotti nel Castello tra il 2013 e il 2014 hanno documentato la presenza del primitivo castello di Ezzelino da Romano, risalente alla metà del '200 e ritenuto, fino ad ora, appartenente più alla leggenda che alla storia. Ezzelino III da Romano costruì questa fortezza dopo la conquista di Padova nel 1237, questo attestavano le fonti documentali. Di questa misteriosa fortezza, finora, non era stata trovata traccia. Gli scavi precedenti al 2013 avevano riportato alla luce solo parte del Castello Carrarese fatto edificare da Francesco il Vecchio tra il 1374 e il 1378.
Affreschi del '300 nella torre minore del
Castello di Padova
Il Castello di Padova come attualmente lo si vede, è il castello fatto edificare da Francesco il Vecchio da Carrara, che fece modificare, ingrandire e abbellire il Castello di Ezzelino da Romano da Mastro Nocolò della Bellanda. L'edificio si trova nel punto in cui il fiume Bacchiglione si suddivide in due rami che vanno a circondare la città di Padova formando la cosiddetta insula. Già nel 950 testimonianze scritte attestano la presenza di un castro patavino e di un secondo castello che è stato identificato con quello del duomo. Un documento del 1062 fa cenno alla Turlonga, la maggiore delle due torri del Castello, posta alla biforcazione dei corsi d'acqua che circondano Padova.
Nel 1616 locali del sottotetto dell'ala nord vennero riadattati a granaio pubblico. Un vasto intervento strutturale risale al 1807, quando parte del Castello venne adibito a prigione.
La fortezza era, un tempo, detta Castello della Torlonga. Assunse il nome di Castelvecchio quando si iniziò a costruire il Castelnuovo, dopo il 1513.