Una delle prime regole è che più il quadro è bello, più è facile da riconoscere (le luminose eccezioni fanno storia a sé).
Il quadretto mediocre è il più insidioso e frustrante, perché quasi mai il risultato (quando c’è) corrisponde all’impegno profuso.
Quindi quando ci si trova di fronte a un dipinto tipico di un maestro, ci si rilassa e si trae un sospiro di sollievo.
Tipo questo, che passa da Capitolium a Brescia (qui):
PARIS BORDONE
San Giovanni Battista
Olio su tela, cm: 99 x 132
Un quadro davvero bello, ma non di Bordon, bensì di Alessandro Varotari detto il Padovanino. Stesso posto, ma secolo successivo.
E’ talmente evidente che non volevo mettere nessun confronto.
Poi per scrupolo ho guardato tra le foto di Zeri, e ho trovato questo bel quadro di collezione privata (qui):
Direi che come expertise gratuita in tempo reale può bastare.
In conclusione: Padovanino, un po’ caro ma molto bello, più del quadro schedato da Zeri.
Per carità, è vero che Padovanino si dedica al revival dei grandi veneziani del primo Cinquecento, ma cascarci ancora dopo quattrocento anni…