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Padre Bettoni: “Un Sms per Casa Archè ”

Creato il 13 settembre 2013 da Tipitosti @cinziaficco1

Padre Giuseppe Bettoni, nato nel ’58 a Tavernola Bergamasca (BG), è presidente della Fondazione Archè e fondatore della Casa Accoglienzahttp://www.arche.it/it/index.html, che è nata nel ’91 a Milano e ha un solo obiettivo: Trasformare vite difficili in storie di speranza.

Mi ha mandato una lettera appello, che volentieri pubblico.

 

Padre Bettoni: “Un Sms per Casa Archè ”
“Fin dall’inizio dell’emergenza dell’Aids pediatrico (fine anni ’80), dopo alcuni anni vissuti tra ospedali, quartieri di periferia e percorrendo le strade della droga, dell’alcol nel cercare di garantire ai piccoli malati di Aids e ai loro fratelli e sorelle sieronegativi, una qualità di vita a misura di bambino, avrei voluto evitare di istituzionalizzare il problema.

Ma, per garantire ai piccoli e alle loro mamme – perché nella maggior parte dei casi più gravi le figure paterne erano del tutto assenti – una qualità di vita dignitosa, abbiamo pensato di realizzare una casa per una famiglia allargata, dove nel rispetto degli spazi personali ci fosse anche la possibilità di condividere alcuni momenti della giornata.

È nata così, grazie alla disponibilità di un immobile del COPAT (Pio Albergo Trivulzio), nel 1997 la “Casa Accoglienza Arché”, la prima comunità in Italia per mamme e bambini sieropositivi, in grado di accogliere fino a 18 ospiti tra bimbi e mamme.

Prima di aprire la comunità, volli conoscere le esperienze che esistevano. Visitai, così, alcune comunità in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, anche se mi trovai di fronte a comunità con carattere prevalentemente sanitario, mentre per far fronte ai nostri bisogni specifici si doveva privilegiare la dimensione sociale. Solo così si potevano,favorire l’integrazione e anche una certa progettazione, nonostante un futuro allora incerto.

In seguito alla diminuzione dell’emergenza dell’Aids pediatrico, la comunità, a partire dal 2002, cominciò ad accogliere e ad accompagnare all’autonomia non solo le mamme e i bambini affetti da Hiv, ma anche nuclei mamma-bambino in particolari condizioni di disagio psichico su segnalazione dei servizi sociali e del Tribunale dei Minori. Si tratta di madri vittime di maltrattamenti o che hanno avuto gravi dipendenze o madri che soffrono di un grave disadattamento sociale.

Per dare alcuni numeri: dal 1997 la Casa Accoglienza ha ospitato 132 mamme e 146 minori sia italiani che provenienti da altri Paesi.

Non dimentichiamo, però, che dietro i numeri ci sono i volti e le storie di vite difficili, che molte volte grazie alla dedizione e alla professionalità degli operatori e dei volontari si sono aperte  al futuro. Per loro si è reinventato ogni giorno un motivo per sperare

Nel contesto di crisi economica che perdura ormai da anni ci risulta sempre più difficile far fronte alle richieste di aiuto che ci arrivano. I tagli al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali – che dal 2004 a oggi è stato ridotto di oltre il  70 % – incidono pesantemente sulla vita della Casa Accoglienza, struttura riconosciuta e accreditata dli Comune di Milano e dalla Provincia.

Ad oggi i Comuni garantiscono il sostegno e il contributo solo per i casi inviati dal Tribunale. Ci diventa difficile dimettere le mamme nel bel mezzo del loro percorso di recupero e solo perché i Comuni non possono contribuire.

Per questo, anche se conosciamo le difficoltà di numerose famiglie, osiamo scommettere sulla solidarietà, invitandovi a sostenere la Casa Accoglienza perché la struttura possa continuare a offrire un ambiente famigliare e adatto a sostenere il nostro impegno.

A tal proposito la Fondazione Arché, dall’8 settembre ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi con SMS solidale al 45505.

Si può donare sino al 21 settembre.

Se vi va, dateci una mano!

                                                                                                     Padre Giuseppe Bettoni


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