Un giorno,in un villaggio somalo ai confini con il Kenya, un figlio in età adulta decide di porre a suo padre alcune domande,a suo dire per carpirgli,eventualmente, il segreto del successo nella vita.
Il figlio chiede: " Perché, oh padre,visto che hai più bestiame di me e non sei affatto più risparmioso di me, tu sei più ricco di me ?"
E ancora: "Perché tutti ,nel villaggio, ascoltano i tuoi consigli di buon grado mentre nessuno tiene conto, quando io parlo, dei miei suggerimenti?".
E infine :"Perché, padre mio , se le mie mogli sono più belle delle tue, tu invece hai figli più buoni dei miei?".
E di rimando il padre al figlio: "Ragazzo mio, se vuoi tutta la verità, la differenza è che mentre tu, appena piove, anche in un posto lontano, vi conduci subito il bestiame, io non lo faccio se non mi sono accertato prima che il luogo sia idoneo per i miei animali".
"Quanto al tuo secondo quesito-replica il padre- tu esprimi dei giudizi anche quando gli altri non te li domandano.Io lo faccio solo se una persona, maschio o femmina che sia, adulto o bambino, me lo chiede".
"E per concludere-figlio mio- le tue spose sono bellissime,è vero.Non c'è ombra di dubbio. Io però preferisco donne buone e virtuose. Ed ecco perché i miei figli sono migliori dei tuoi".
A questo punto il figlio non può che convenire sulle verità più che evidenti delle risposte ricevute e, facendo ritorno alla sua capanna, fare tesoro della saggezza paterna per il futuro.
Il "suo" futuro.
tratto e liberamente adattato da "Storie d'Africa" / Edizioni Dell'Arco-Milano
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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