Padre killer di Ancona: “ho agito per un disegno divino”

di Rosalba Caruso - 22 agosto 2014

Di Rosalba Caruso. Luca Giustini, ferroviere 34 enne, carnefice della figlia di 18 mesi, accoltellata domenica scorsa a Collemarino di Ancona, ha confessato: “Sì, Alessia l’ho uccisa io”. Queste sono le parole che il killer ha riferito al gip di Ancona, Carlo Cimini.

Ma i particolari più agghiaccianti non sono emersi dal colloquio con i magistrati. I carabinieri hanno sequestrato una decina di fogli, manoscritti di Luca Giustini. “Disegno di Dio“, “precetto di nostro Signore“, “Dio nostro Signore“; è questo il contenuto delle pagine. Si tratta di frasi confuse, in cui però si ripetono ossessivamente richiami mistici al “progetto di Dio venuto tra noi”, una divinità che lo avrebbe condotto a commettere l’atroce gesto.

Convinzione esternata anche nel dialogo con i medici del reparto psichiatrico dell’ospedale di Ancona, i soli con i quali l’omicida ha parlato. Ha riferito espressamente di aver sentito delle voci che lo invitavano ad uccidere la figlioletta. Si è chiuso nel silenzio, invece, davanti agli inquirenti e ai suoi legali. Questo è quanto è emerso dall’inchiesta condotta dalla procura di Ancona.

Attualmente l’uomo si trova ricoverato, sotto terapia farmacologica, presso l’ospedale psichiatrico. Giovedì mattina si terrà, nel reparto di psichiatria, l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gup Carlo Cimini.