Padri full time?

Creato il 05 dicembre 2010 da Selena

Fonte: Wikipedia

Tranquila domenica di dicembre, il pupo dorme, e speriamo che dorma ancora un pó, il cane accoccolato accanto a me seduta sul divano, fuori il sole che va e viene coperto ora da nubi, ora no, io che cerco di rilassarmi dopo la mattinata caotica. Perché finalmente ora dormo la notte, certo, non come potrei sperare, ma son passata dalle 4 o 5 ore di prima, alle 7 di ora (con pause, ma son sempre 7 ore!!!). Una bella vittoria, direi, e tutto questo togliendo la tetta al pupetto.
Continueró a dargli il mio latte finché ne avró, intanto che lui s'abitua a quello in polvere, perché mica scemo, sa bene quel che é buono. Ma almeno ora la notte so esattamente se si sveglia perché ha fame, o perché vuole il ciuccio. Bella scoperta, vero?
Per me lo é, visto che prima era "piglia la tetta, poi vediamo che ti succede", come erroneamente m'avevano insegnato amiche e libri vari. Io continuo a pensare che i pediatri siano delle grandi persone, che chi scrive libri lo fa con un buon motivo, che tutti vogliono consigliare ed aiutare, ma che alla fine solo chi ha il figlio che piange e non ti fa dormire puó sapere come reagire. Per ora ho risolto il problemino, dopo quasi 6 mesi di pianti miei, suoi, domande senza risposta, sempre mie, naturalmente, e tanta stanchezza accumulata.
Vuoi mettere ora che dormo, come affronto bene la giornata! Anche perché Gabi non sta fermo un attimo. Come mi sveglio mi ritrovo a correre tra lui e tutte le faccende di casa e non, fino alla breve siesta, e poi di nuovo fino a sera, quando s'addormenta. Mi sfinisce, ed é solo un nanerottolo di 9 kg!
Proprio ieri son capitata, facendo zapping tra blogs, attivitá interessante quando t'annoi, non c'è niente per tv e cerchi qualcosa d'interessante, in un blog di un padre italiano che vive in Svezia e, da quel che ho capito leggendo alcuni post, ha deciso di stare a casa, o forse di ridurre l'orario di lavoro, ancora non lo so bene, per crescere la seconda figlia.
Incredibile!
Davvero, non che ora vedo sto padre e lo ammiro. Semplicemente penso che sia normale, che sia una buona decisione, e che tutto questo mi sembra una storia proveniente da un mondo lontanissimo. La Svezia dev'essere un paese stupendo!!!
Ora, immergendomi di nuovo nella cultura iberica, nella quale io ormai son affogata da anni, penso a un qualsiasi padre spagnolo ( e questo é solo un esempio, perché sicuro che ne sono, ma non generalizziamo, solo lasciatemi pensare liberamente senza critiche) che decide di rimanere a casa per crescere il figlio, mentre la moglie riprende a lavorare.
Prima di tutto, la mascolinitá di tale padre verrebbe messa in dubbi da tutti i conoscenti. Qui bisogna essere macho!!! Puoi essere tacciato d'essere dell'altra sponda solo con una maglietta sbagliata, magari di color rosa. (ma quanti problemi si fanno sti spagnoli riguardo alla loro mascolinitá).
Secondo problema, qual'é quel lavoro che darebbe l'opportunitá all'uomo-padre di rimanersene a casa, o di dargli un part time, permettendogli cosí di condividere o farsi interamente carico dell'educazione del bebé. Ma non solo in Spagna, penso che anche in Italia magari ci sarebbe lo stesso problema.
Detto tra noi, mi sa che neanche una madre riesce ad ottenere un part-time per educare un bebé, immaginarsi un padre!
E te lo vedresti sto padre che si porta il bimbo al parco, in mezzo a tutte le donnine pettegolone del paese?
Un'immagine che rimane un'icona, per me. Un'immagine di un padre che diventa casaling"o", si fa carico dei figli, e lascia a me, donna, l'opportunitá di immergermi nel lavoro senza dovermi cosí fare delle paranoie per trascurare casa e figlio/i.
Son venuta nel paese sbagliato, ma non é colpa mia, ci dovevo stare solo 7 mesi, mica 7 anni...Mi sento come nei 7 anni in Tibet, solo che forse non son piú saggia di prima......
Ecco, per il prossimo figlio só dove andare, ma forse dovrei anche cambiare il padre....uppss, meglio non dirlo allo spagnolo!


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