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Padroni della propria vita

Creato il 10 settembre 2010 da Sabby

Un giorno, il giovane re Artù fu catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno vicino. Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che ucciderlo, il sovrano gli offrì la libertà, a patto che rispondesse ad un quesito molto difficile: “Cosa vogliono veramente le donne?”
Artù avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale, nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso. Un quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il più saggio fra gli uomini e sembrò al giovane Artù una sfida impossibile, tuttavia, avendo come unica alternativa la morte, Artù accettò la proposta, e fece ritorno al suo regno.
Ivi giunto, iniziò ad interrogare chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente. Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta….
Il tempo passò… e giunse l’ultimo giorno dell’anno prestabilito, così che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega, che accettò di rispondere alla domanda, solo a patto di ottenere la mano di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché migliore amico di Artù! …. si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare l’amico a sobbarcarsi un fardello simile! Gawain, venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado. Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose alla domanda: “Ciò che una donna vuole veramente è essere padrona della propria vita”. Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era uscita senz’altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata. Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la vita ad Artù, e gli garantì piena libertà. Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain e la strega? Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain si comportava come sempre, gentile e cortese. La strega al contrario esibì le peggiori maniere…mangiava con le mani, ruttava e petava, mettendo tutti a disagio. La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata orribile, ma alla fine prese il coraggio a due mani, ed entrò nella camera da letto e… che razza di vista lo attendeva! Dinnanzi a lui, discinta sul talamo nuziale, giaceva semplicemente la più bella donna che avesse mai visto! Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l’uso della parola (il che accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto. La strega rispose che era stato talmente galante con lei quando si trovava nella sua forma repellente che aveva deciso di mostrarglisi nel suo altro aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta così, mentre per l’altra metà sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima. Chiese quindi a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, e quale di notte. Che scelta crudele! Gawain iniziò a pensare all’alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte? O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte con cui dividere i momenti di intimità?
Voi cosa avreste fatto? La scelta di Gawain è distante solo un paio di righe…ma non leggete, finché non avrete fatto la vostra scelta!

Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa. Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perché Gawain l’aveva rispettata, e l’aveva lasciata essere padrona di se stessa! 

Questa storiella l’ho letta in un libricino molto bello di Valeria Parrella “Ciao maschio”!

La storia mi ha spinto a mille riflessioni, su di me, sulla mia vita e sul mio rapporto di coppia.

Ma davvero io sono padrona della mia vita? mi chiedo con timore oggi! e cosa vuol dire essere padroni della proria vita? Fare quello che più mi pare, come la strega, o, essere padrona dei miei pensieri, delle  mie  azioni, rispettando anche gli altri?. Ma spesso ripettando gli altri si rischia di dimenticare i propri pensieri e di fare cose che sono lontane da se stessi, dalle proprie inclinazioni.

Penso a me, alla mia vita, alle non scelte fatte, perché dominante era il lavoro di mio marito e non il mio, quello che poteva essere il mio lavoro!

Penso a questa cultura del sud che implicitamente chiede alla donna di chiudersi in un ruolo e di volare basso. Madre, moglie! Ma la donna, la donna che sogna, che ama, che sbaglia, che ha paura, dov’è questa donna? Lo sanno che esiste questa donna?

Mio marito lo sa?

Conosce mio marito le pieghe dei miei pensieri, la forza dei miei sogni e delle mie emozioni?

Essere se stessi, essere padroni di se stessi, mi appare come qualcosa di lontano da me. Sembra che la mia vita non sia la mia vita. Mi sembra di vivere la vita di un’altra donna e di aver dimenticato sogni e progetti. A volte mi sembra di non averne proprio.

Ragionando su me stessa mi accorgo che io non sono io!

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