L’anima desolata è un manoscritto senza datazione;
una raffinata musica crea un magico realismo:
le case hanno sguardi inquieti,
i prati sono leggeri capelli sparsi al vento d’inverno
Sono uscito,
ho visto gli alberi intrisi di musulmane preghiere
Il Sole è lo sguardo sui palazzi in decadenza,
la rugiada bagna il passo del viaggiatore annoiato
La malinconia è profonda, amara, rivestita di dolci fiori;
il cadavere annega nel lago salato
Una voglia di pianto si ode nel silenzio.
Pasquale de Falco