Un viaggio indietro nel tempo, quello che il visitatore compie attraversando l’Area Archeologica di Paestum, in provincia di Salerno, che a più di 2500 anni dalla sua fondazione conserva intatto il suo fascino. Tra i parchi archeologici più importanti d’Europa, l’antica Poseidonia è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità Unesco e consente di vivere un’esperienza unica tra storia, arte e cultura, ripercorrendo i passi degli antichi greci e romani.
Fondata dai greci intorno al 600 a.E.V., si chiamava inizialmente Poseidonia, da Poseidone, o Nettuno, dio del mare, al quale la città era stata dedicata. Tra il 400 e il 273 avanti fu occupata dalla popolazione italica dei lucani. Nel 273 divenne colonia romana col nome di Paestum.
Le tracce delle popolazioni che si sono succedute nel corso della storia è evidente nelle costruzioni che compongono il sito archeologico. A dominare sono i tre templi di ordine dorico, edificati nelle due aree santuariali urbane di Paestum, dedicate rispettivamente ad Hera e ad Athena.
Anche il cosiddetto “Tempio di Nettuno” era in realtà dedicato ad Hera. Costruito in arenaria intorno al 460 a.C., costituisce il più grande tra i templi di Paestum.
Il Tempio di Athena, edificato intorno al 500 a.C., era in precedenza noto come Tempio di Cerere. È il più piccolo tra gli edifici templari, con colonne doriche nel peristilio e ioniche nella cella.
Tra le altre particolarità del Sito Archeologico di Paestum ci sono il Foro, una piazza rettangolare sistemata dopo l’insediamento della colonia latina in un settore dell’agorà della città greca, e la Via Sacra, strada delle processioni religiose.
Di particolare interesse anche l’anfiteatro, la piscina e l’agorà.
Di fronte l’area archeologica, sorge il Museo Archeologico Nazionale di Paestum, nel quale sono esposti numerosi reperti archeologici rinvenuti a Paestum: vasi, statue, monete, gioielli, ma in particolare le lastre dipinte della cosiddetta Tomba del Tuffatore, unico esempio di pittura di età greca della Magna Grecia.