Pafos sarà la capitale europea della cultura nel 2017. La decisione era già stata presa a settembre dalle autorità cipriote, ma il 18 maggio è arrivata la proclamazione ufficiale a Bruxelles: ed è la prima volta che l'onore tocca - insieme alla danese Aarhus - a una città della Repubblica di Cipro, membro dell'Unione europea dal 1° maggio 2004. La città che ha dato i natali ad Afrodite (ciprigna) - e all'attuale commissario europeo per la cultura, Androulla Vassiliou - è riuscita a sbaragliare la concorrenza di Limassol e di Nicosia grazie a un'idea "appropriata, semplice, immaginativa e facilmente comprensibile" (così l'ha definita il comitato di selezione cipriota): un'Open Air Factory, spazi all'aperto - disseminati in tutta la città - per la produzione e la rappresentazione di varie forme artistiche, con il coinvolgimento diretto dei cittadini; "l'obiettivo - ha spiegato durante la cerimonia di proclamazione Savvas Vergas, il sindaco di Pafos - è di costruire ponti di comprensione tra greco-ciprioti e turco-ciprioti, di facilitare la cooperazione culturale tra Europa e Medio oriente". Linking Continents, Bridging Cultures.
Anzi, proprio l'enfasi sulla cooperazione tra le due comunità di Cipro è stata tra gli elementi decisivi nel processo di selezione, come si evince dal rapporto ufficiale del 14 settembre 2012: perché Nicosia - Limassol era già stata scartata in precedenza - è stata criticata per una scarsa "diversità" nel team che ha presentato la candidatura e di conseguenza per un sostegno non adeguato da parte dei turco-ciprioti; Pafos, al contrario, ha ricevuto apprezzamenti per la "partecipazione attiva della comunità turco-cipriota": esemplare è il progetto di restaurare l'Ibrahim Kan (un caravanserraglio di città) di epoca ottomana per trasformarlo in un centro culturale bi-comunitario, con il contributo degli artigiani turco-ciprioti originari di Pafos che vivono nel nord dell'isola (la zona occupata militarmente dalla Turchia nel 1974, dopo il colpo di stato degli ultranazionalisti greco-ciprioti, che dal 1983 è diventata la Repubblica turca di Cipro settentrionale, peraltro riconosciuta solo da Ankara).
Il programma presentato - in fase ovviamente preliminare - è articolato su tre grandi temi: "il mito e la religione", base del patrimonio culturale di Pafos; "i viaggiatori del mondo", con riferimento ad Afrodite in origine divinità fenicia, ai viaggi di San Paolo, alle dominazioni molteplici che nei secoli ne hanno fatto la storia; "tappe del futuro", auspicato nel riavvicinamento tra le due comunità cipriote e in un miglior rapporto tra la natura, gli abitanti e i turisti. Verranno utilizzati per gli spettacoli i luoghi storici e già recuperati da tempo alla cultura, come l'Odeon e il castello medievale sul lungomare; ma Pafos 2017 varcherà i confini cittadini per toccare i villaggi del circondario - l'idea è di far vivere artisti locali e stranieri tra i residenti di questi insediamenti rurali, per favorire il dialogo la reciproca scoperta - e la penisola di Akamas, un'area naturalistica di immensa bellezza che verrà rivitalizzata e adattata al turismo responsabile e sostenibile.
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