Domenica 31 novembre, la Legge di Stabilità 2015 ha incassato il sì della Camera, il provvedimento ora passa al Senato. Un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, da integrare all'interno della legge, propone la sospensione del pagamento dei mutui per il prossimo triennio; secondo la proposta dei pentastellati, si avrebbe il congelamento delle rate in relazione al periodo 2015-2017, nel periodo in questione, i mutuatari continuerebbero a pagare solo gli interessi.
La proposta è orientata a dare respiro alle famiglie, in una fase di stasi economica allarmante e che ha paralizzato il Paese. Ovviamente, la speranza è che in questi tre anni si possa assistere a un cambio di rotta, in modo che, allo scadere della sospensione, il pagamento dei mutui possa essere affrontato dalle famiglie in una condizione migliore. Il rischio, infatti, è che in tal modo si possa semplicemente rinviare un problema che già c'è e che blocca il mercato immobiliare (che nel terzo trimestre dell'anno è tornato a crescere dopo un'involuzione senza precedenti), oltre che quello dei crediti.
Ma andiamo per gradi. Il primo step è quello di approvare la legge. E qui siamo a buon punto. La fiducia incassata a fine mese da Montecitorio è un segnale forte e ora si aspetta la controprova di Palazzo Madama. Poi si aprirà (o meglio si aprirebbe) al negoziato, al cui tavolo dovrebbero trovare posto il Ministero dell'economia, l'Abi (Asociazione Bancaria Italiana) e le associazioni in rappresentanza di imprese e consumatori. Presumibilmente, la conciliazione si aprirebbe nel prossimo marzo.
Aspettare e valutare, quindi. L'impressione è che una semplice sospensione non possa apportare benefici così rilevanti, specie se non seguiranno politiche volte ad alleggerire la pressione sulle famiglie. D'altra parte, l'emendamento servirebbe almeno a prendere tempo e a dare un po' di respiro a una cittadinanza in ginocchio.