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Paganini e il violino (Parte 3) - Il Difetto del Genio

Creato il 13 gennaio 2011 da Violinistinet
Paganini e il violino (Parte 3) - Il Difetto del GenioPaganini e il violino (Parte 3) - Il Difetto del GenioAlle intemperanze amorose ed alla vita sregolata fu addebitata la salute malconcia dell’artista. Si parlò di  diverse malattie: tubercolosi, sifilide, malattie nervose e di una non precisata patologia  della laringe. Oggi riteniamo che la sua salute cagionevole fosse dovuta alla allora non conosciuta sindrome di Marfan (distrofia mesodermica ereditaria), patologia di cui  trallaltro soffrirono altri personaggi illustri (ad esempio Abramo Lincoln e Charles di Gaulle) ed oggi resa famosa da un malato tristemente celebre quale Osama Bin Laden. Soltanto nel 1896, cinquantasei anni dopo la morte di Paganini, un medico francese Bernard Marfan, osserverà questa malattia che colpisce soggetti alti e magri, caratterizzata da una abnorme mobilità delle articolazioni, braccia e mani molto lunghe, deformità scheletriche al torace ed aneurisma dell' arteria aorta.  Parliamo di una rarissima ptologia  caratterizzata da un sintomatologia molto ampia, dunque difficilmente riconoscibile. A dimostrazione della  elevata lassità articolare i pazienti con sindrome di Marfan, con una mano passata dietro la schiena, riescono a toccarsi l’ombelico. Le mani si caratterizzano per il palmo stretto e le lunghe dita, in particolare il pollice (aracnodattilia); nei soggetti affetti da questa patologia il pollice stretto nella mano supera il bordo ulnare (segno di Walker) e le falangi distali del pollice e del mignolo si sovrappongono se strette intorno al polso (segno di Steinberg). Il medico statunitense Shienfield, dopo aver esaminato
cartelle cliniche, documenti, dagherrotipi e dipinti che raffiguravano Paganini, ha parlato di “difetto da genio” nel porre la diagnosi di sindrome di Marfan; ma i pazienti con sindrome di Marfan hanno tutti un’ altezza notevolmente superiore alla media, Paganini, di contro, come racconta il De Ghetaldi, era di statura non troppo alta. E’ allora più probabile che l’artista soffrisse della sindrome di Ehlers-Danlos o iperelastosi cutanea. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una rara malattia del tessuto connettivo di cui esiste una variante caratterizzata da articolazioni iper-mobili, lasse, instabili, e tessuti abnormemente elastici. L’eccessiva mobilità articolare può essere causa di ipotonia muscolare e dolori articolari diffusi nel corpo; come nella sindrome di Marfan frequente complicanza è l’aneurisma dell’aorta toracica e ciò che potrebbe giudtificare l’afonia di cui soffrì l’artista negli ultimi mesi di vita.
Niccolò Paganini muore a soli 58 anni, a Nizza, alle ore 17 del 27 maggio 1840; probabilmente fu stroncato da una emottisi. Maledetto e dichiarato empio dal vescovo di Nizza mons. Galvani, non ebbe né funerali né sepoltura in terra consacrata. Soltanto il 9 Novembre 1876 i resti di Paganini riceveranno una degna e definitiva sepoltura in un tempietto neoclassico nel cimitero di Parma.
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