Pagati per rompere le scatole

Creato il 06 giugno 2015 da Michelepinassi @michele_pinassi

Già, sembra incredibile ma negli anni della crisi, dove la parola “lavoro” è un miraggio, ci sono ragazze e ragazzi pagati una miseria per rompervi le scatole.

Immaginate la scena. E’ caldo, siete in spaggia con la famiglia e vi godete la fresca brezza del mare ed il sole che vi bacia in fronte. Avete però commesso l’errore di portare con voi il telefonino, accessorio sempre più indispensabile anche solo per farvi un selfie insieme al venditore ambulante o una foto delle gambe abbronzate. E, magari proprio mentre state per addormentarvi, eccolo, lui, che squilla. A seconda del livello di tamarraggine la suoneria può varire dall’antiquato “drin drin” all’inno della vostra squadra del cuore ma il risultato è sempre lo stesso: vi sveglierà. Sentirete il bisogno di guardare chi è che vi cerca, magari l’amico o un parente. Vedrete però un numero sconosciuto, ed allora vi assale il dubbio: “chi sarà ?“.

Rispondete. E timidamente accennate un “pronto ?“.

Dall’altro capo del telefono, una voce gentile vi saluta con salamelecchi degni del pashà: “Ma buongiornooo signor Michele ! Chiamo da XXXXYYYY, posso disturbarla ?

Ma anche no, grazie ! Sono in vacanza, in spiaggia, stavo per addormentarmi e delle vostre offerte proprio non me ne frega niente !

E riattaccate, seccati, infastiditi da questa stronza che non ha niente di meglio da fare che importunarvi con offerte di cui, francamente, proprio non sentite il bisogno. Vi ricordate poi che vi eravate iscritti al Registro delle Opposizioni, chiedendo di non essere ricontattati. Mentalmente fate anche l’elenco delle ultime accettazioni della Privacy che avete firmato, magari per la tessera fedeltà del nuovo supermarket, e cercate di visualizzare la spunta sulla casella “Fornitura dei dati a terzi”: niente, impossibile da ricordare. E anche se avessi negato il consenso, cosa fare ? Andare dai Carabinieri e fare denuncia, perdendo almeno 3 ore e impelagandosi tra le maglie della giustizia italica ? “Naaaahhh ! Il mare è così bello oggi, con questa brezzolina fresca è un vero piacere…per questa volta, lasciamo perdere… ma che palle la tipa !

Già, la tipa. Una venticinquenne che, mentre ce ne stiamo spaparanzati al mare, galleggia da un posto precario all’altro nei grigi Call Center, pagati anche meno di 1000€ al mese per telefonare in continuazione a migliaia e migliaia di persone, offrire loro l’ennesima impedibile offerta che vi farà risparmiare (e guadagnare milioni alla multinazionale) e sopportare insulti, offese, domande stupide e quant’altro.

Oggi, ricevuta l’ennesima telefonata, ho pensato proprio alla signorina dall’altra parte del filo. Ero scocciato, si, ed avrei tanto voluto mandarla…ehm…a quel Paese ma poi c’ho pensato un secondo ed ho deciso di rispondere così, rilassato: “Guardi, la ringrazio tanto ma abbia pazienza, adesso sono in vacanza. Io vi voglio tanto bene, voglio bene a lei, alle sue colleghe ed anche alla XXXYYY, ma oggi proprio no, ok ?“. La tizia ha riso, mi ha salutato e mi ha pure augurato buone vacanze. Che volete di più ? Un’altra offerta speciale ?


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