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Pagell-AA: tutti i voti al mercato delle 20 squadre di A

Creato il 02 febbraio 2016 da Agentianonimi

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Il mercato invernale si è chiuso ieri con una giornata decisamente in tono minore, se paragonata a quelle degli anni scorsi, ed immancabile arriva l’appuntamento col pagellone di fine sessione: chi ha sbalordito tutti coi suoi colpi? Chi invece ha deluso?

Scopritelo coi voti di Agenti Anonimi alle 20 squadre di Serie A, che vi proponiamo in seguito insieme alle nostre analisi.

ATALANTA 6: Un mercato che sarebbe da 5.5, ma il voto si alza per l’elevato incasso ricavato dalla cessione di Grassi: un girone in A da titolare ed 8 milioni incassati, che si sommano al ricavo dell’addio di Maxi Moralez ed alla ”dolorosa” separazione da Denis. Sono partite due colonne ed i sostituti sono arrivati a zero, con Diamanti e Borriello chiamati a non far rimpiangere chi li ha preceduti, ed a fare la differenza: interessanti gli arrivi di Freuler e Djimsiti, due prospetti che potrebbero essere i nuovi de Roon, opzionato dal Napoli insieme a Conti e Sportiello.

BOLOGNA 6: Lo stretto indispensabile per una squadra che sin qui sta facendo benissimo in campionato, con Donadoni autore di una nuova magia: Floccari garantisce un ricambio d’esperienza a Destro, Zuniga un’alternativa dalla grande esperienza a destra, in un ruolo in cui si erano alternati gli adattati Rossettini e Ferrari. Un’incognita invece lo svincolato Constant, in un ruolo in cui si erano sondati nomi dalla maggior qualità, ma di fatto Corvino ha sistemato tutte le zone grigie della rosa felsinea e piazzato un gran colpo: trattenere Diawara, senza concedere opzioni per giugno, vuol dire aumentare il ricavo dalla sua eventuale cessione estiva.

CARPI 6: Ritorno al passato, più che al futuro, per gli emiliani: gli arrivi di Porcari, Poli e Suagher significano il ritorno di quell’umiltà e ferocia agonistica che avevano caratterizzato la stagione della promozione in B, e poi ci sono le novità. Da applausi il colpo-de Guzman, piazzato grazie ai buoni uffici con l’ex Giuntoli (che ha mandato a Carpi anche Gnahorè), ottimo l’innesto di Verdi, che ad Empoli aveva fatto grandi cose e dovrebbe piazzarsi alle spalle della punta nel 4-4-1-1 di Castori. Anche Sabelli rappresenta un’interessante novità, viste le ottime prestazioni in B, e peccato per quel Raicevic sfumato all’ultimo a causa dell’assenza di posti in lista: le uscite sono state ben orchestrate e quasi concluse nella loro totalità (è rimasto solo Brkic), col solo addio di Matos (independente dal Carpi) a dare qualche rimpianto, visto il suo impatto iniziale.

CHIEVO 6: Paloschi è approdato allo Swansea, e più di 10 milioni sono andati a finire nelle casse di Campedelli: già questo basta per rendere ottima la finestra clivense, soprattutto quando il sostituto arriva a costi ridottissimi, ed è un giocatore che ha fatto vedere il suo meglio quando viene impiegato da punta centrale. Floro Flores può sposarsi benissimo con Meggiorini e fare un gran finale di stagione, ma occhio ad Inglese che non vuol mollare il posto da titolare: deludente invece la scelta di Spolli, reduce da sei mesi da horror al Carpi, ma l’argentino ha fatto benissimo con Maran, e quindi andrà valutato a Verona.

EMPOLI 6: Il ricavo ottenuto dall’addio di Barba, un giovane prospetto che non è stato sempre titolare, è ottimo, con lo Stoccarda che verserà 5 milioni alla prima presenza, e lo sono anche le operazioni impostate per Lapadula-Caprari in ottica giugno, quando saluterà Saponara. Ariaudo è un buon rincalzo e non scalderà i cuori dei tifosi, ma per gran parte della stagione il duo titolare era stato composto da Tonelli e Costa.

FIORENTINA 5: Un voto che dividerà, ma che a nostro avviso è adeguato ad un mercato che ha sconfessato il gioco ”alla portoghese” dei viola: Sousa aveva chiesto un difensore che imposta ed un centrocampista di qualità che innalzasse il livello tecnico della manovra, e le sue richieste non sono state esaudite. Partire da Lisandro Lopez e Mammana, per arrivare a supplicare Benalouane (non esattamente un fenomeno palla al piede) all’ultimo giorno, è sintomo di scarsa programmazione, come lo è la caccia al mediano in extremis: all’ultimo giorno non potrà mai arrivare Bruno Fernandes, e così Sousa si trova un Kone reduce dal classico annus horribilis, sommato ad un Tino Costa che ha rallentato pericolosamente i suoi giri-motore ultimamente. Salviamo solo Tello, davvero un gran colpo per rimpiazzare un Rossi fuori dal progetto tecnico, ed è un’incognita Zarate: Maurito ha qualità, ma anche tante pause a livello atletico e dei noti problemi caratteriali. Insomma, un mercato che ha portato più problemi che soluzioni a Paulo Sousa, quello dei viola…

FROSINONE 5,5: Poco o nulla, col solo Bardi a scintillare davvero nella casella-acquisti: la partenza di Diakitè, rimpiazzato da un Pryima ancora non visto davvero in Italia, rappresenta un bel colpo alle ambizioni-salvezza, ed anche il mancato arrivo di una punta che potesse davvero rimpiazzare il duo Dionisi-Ciofani. D’altronde, Longo non poteva muoversi per questioni regolamentari, e questo ha bloccato in ottica-lista.

GENOA 6: Perotti voleva partire e la Roma rappresentava una grande occasione a livello finanziario, ed è stato giusto anche cedere un Gakpè spesso in ombra: Cerci può dare molto se entrerà in forma, e Suso invece è già partito alla grande, dimostrando che il legame col Milan funziona ancora (com’era successo per Niang). Il colpo-Matavz come vice-Pavoletti è centrato ed ottimo, soprattutto nell’ottica di un addio estivo di Pavogol (già sul taccuino di tutte le big), mentre non convincono del tutto le altre operazioni: Gabriel Silva ha fallito a Carpi, pur essendo stato ottimo ad Udine, e Fiamozzi è tutto da valutare in A, anche se Sogliano lo conosce benissimo. Bruno Gomes è una scommessa che Preziosi voleva già piazzare ad agosto, ed in generale il mercato rossoblù è stato condizionato dalle condizioni finanziarie del club, un dato che ancora il voto alla sufficienza risicata ed ha evitato grandi colpi sulle fasce.

INTER 5,5: Eder rappresenta un gran colpo, ma siamo sicuri che il buon Citadin Martins rappresenti quello che serve a quest’Inter? Le carenze in mezzo al campo sono infatti evidenti, con Brozovic che non regge l’impiego nel 4-2-4/4-4-2 e pochissima qualità nei vari Melo, Medel, Gnoukouri (mai impiegato) ed anche Kondogbia (il flop assoluto, by now), sommata all’addio di Guarin, doveva spingere ad un rinforzo a centrocampo. Ausilio e Mancini invece hanno optato per un lavoro in ottica-giugno, con Banega-Soriano-Lavezzi sostanzialmente già bloccati, ma questo non basta per ovviare a delle difficoltà rese evidenti dal doppio 3-0 contro Juventus e Milan: insolita anche la scelta di non rimpiazzare Ranocchia, ma in quel ruolo può arretrare Medel in caso di bisogno, ed i nomi in ballo non avevano convinto nessuno.

JUVENTUS 6: Voto che va alle mille operazioni sui giovani dei bianconeri, che si sono messi all’opera per accaparrarsi tutti i talenti del futuro: Sensi, Mandragora, Trotta, Matheus Pereira e Rogerio sono già fatti (tre col Sassuolo), Lapadula-Caprari lo saranno a breve (l’Empoli nel destino, con Saponara sotto la Mole?) e forse anche Ganz, che a giugno può liberarsi a zero. Un mercato lungimirante, nel quale hanno inciso la volontà di non investire subito per il mediano che servirà ad Allegri, e quella di non toccare la rosa che ha vinto 12 gare consecutive: ha infatti lasciato il solo Vitale, approdato al Lanciano per giocarsi la prima chance da titolare.

LAZIO 5,5: Bisevac e… null’altro. È stato questo il mercato laziale, un mercato che non può bastare e risulta davvero deludente, anche alla luce degli ultimi infortuni: la rosa affidata a Pioli è tutt’altro che perfetta, ed almeno un altro difensore sarebbe servito ad ovviare i vari problemi strutturali. Lotito però ha chiuso il borsello a Tare, e così il mercato è stato low-cost, ed ha di fatto congelato la rosa. Dopo il fallimento per Kalinic, arriverà a giugno Vargic dal Rijeka: una scommessa che potrebbe piazzarsi nel ruolo di secondo.

MILAN 5: D’accordo, il Milan col 4-4-2 sembra rinato e con lui persino Honda (e chi se l’aspettava? Ve lo dice un suo estimatore ai tempi del CSKA), ma il mercato rossonero non doveva ridursi al solo Boateng: la rosa manca in molti ruoli, con una mediana povera di qualità ed una difesa spesso incerta, ma hanno pesato tanto le spese estive, e soprattutto quell’enorme rallentamento con Bee che sta rischiando anche di far saltare tutto. L’addio di Luiz Adriano con destinazione-Cina poteva portare Pavoletti (e magari un mediano in prestito), ed anche per questo i tifosi hanno un motivo in più per avercela col brasiliano…

NAPOLI 6+: Nessuna cessione eccellente ed un giovane come Grassi da valorizzare: per gennaio basta così, anche se la spesa per l’atalantino (8 mln) è stata notevole, ed in difesa è arrivato solo il duttile Regini. Poco, considerata la partenza-sprint con nomi del calibro di Herrera, Kramer ed Andrè Gomes (e Maksimovic dietro), ma alla fine Giuntoli ha fatto una precisa scelta di campo, puntando su due giocatori già rodati per il nostro campionato e che potrebbero inserirsi bene negli schemi di Sarri: Grassi porta freschezza e grinta, Regini porterà le sue doti da terzino e da centrale. Per il grande colpo, ripassare a giugno.

PALERMO 5,5: ”Balogh è il nuovo Cavani”: Zamparini aveva pompato parecchio il suo nuovo acquisto (che fa panchina dietro a Gilardino), ma la realtà è tutt’altra, e parla di un mercato in cui il solo Cristante rappresenta una certezza (ma è partito Rigoni, un titolare), e non sono arrivati gli esterni necessari per virare sul 4-3-3 voluto da Schelotto: per ora Vazquez e Quaison stanno rendendo al massimo, ma alle loro spalle non può esserci il solo Bentivegna, richiamato dal Como. Mercato simile a quello estivo, troppe scommesse da verificare, e la longa manus di Lemic dietro ad ogni operazione.

ROMA 7: La regina del mercato, la squadra che si è più rinforzata, anche se in difesa Zukanovic non è il giocatore sognato da Spalletti (Criscito però era irraggiungibile, lo è dal suo approdo allo Zenit): Perotti ed El Shaarawy sono due grandi acquisti in vista della virata al 4-2-3-1 tanto caro al buon Luciano, soprattutto quando vanno a rimpiazzare Gervinho ed Iturbe, i quali, se l’argentino verrà riscattato dal Bournemouth, porteranno nelle casse giallorosse 40 milioni. Ottimo anche l’addio di Doumbia, che non rientrava nel progetto, mentre Gerson ha passato pochissimi giorni in Italia: il papà del ragazzo è stato intransigente, ”o firma subito per la Roma o resta alla Fluminense altri sei mesi”, e Sabatini non ha potuto far altro che riprestarlo in patria.

SAMPDORIA 4,5: Come vendere tre titolari (e mezzo, Soriano ha già un piede verso l’Inter per giugno) e vivere felici: la filosofia di Ferrero non ha spiegazioni o meglio, si spiega coi problemi finanziari del Doria, ma non basta a giustificare questo mercato. Sala e Quagliarella, arrivati in extremis con due operazioni intelligenti e ben fatte, non bastano a cancellare l’addio di Eder, Regini e Zukanovic, soprattutto quando due dei tre giocatori sopraccitati sono stati rimpiazzati dal disastroso Ranocchia e da un Dodò mai convincente e fuori condizione. La Samp, che con Montella ha una media punti ai limiti dell’imbarazzante, dovrà stare molto attenta da qui a fine maggio, anche se il margine sulla retrocessione è ampio…

SASSUOLO 6,5: Sensi per il futuro, Trotta e Rogerio nell’immediato: il massimo per un club che sta diventando la spalla della Juventus nelle sue operazioni sui giovani, e si è assicurato un ottimo rinforzo per il suo attacco: l’ex Avellino ha qualità e fame di emergere, e si giocherà il posto con Falcinelli, trattenuto su espressa richiesta di Eusebio Di Francesco, che ha blindato anche Antei dalle sirene di Fiorentina ed Empoli. Sono partiti un Floro Flores non più brillantissimo in fascia e Floccari (autore subito del gol dell’ex), ma sono stati rimpiazzati bene, mentre Ariaudo non verrà rimpianto, viste le sue poche presenze neroverdi.

TORINO 6,5: Il colpaccio-Immobile basta a scaldare la piazza ed assicurare un gran voto ai granata, che hanno preso un titolare inamovibile e fatto un’ottima operazione a livello finanziario e… nostalgico: Quagliarella, che aveva rotto coi tifosi, è stato così rimpiazzato in maniera ottimale, e per il resto sono usciti solo quei giocatori che non avevano trovato spazio.

UDINESE 5,5: ”L’Udinese non si muove a gennaio” era uno dei mantra del mercato, che è stato sfatato da una gestione inspiegabile della sessione di trattative: l’arrivo di Balic rappresenta un grande colpo in prospettiva, ma avrebbe potuto portare alla partenza di Fernandes, con maggior tempo a disposizione, ed alla definitiva svalutazione di un talento sopraffino. Sono rimasti Widmer ed Heurtaux, giocatori in crisi tecnica ma sempre richiesti, e sono arrivati due giocatori inattesi come Kuzmanovic ed Hallfredsson, che di certo non piacciono ai supporters friulani: la qualità della mediana, se vogliamo, è anche diminuita a vantaggio della quantità, e lo spazio per quei giovani che sono marchio di fabbrica dell’Udinese potrebbe anche essere tagliato di netto, come dimostra ad esempio l’addio di Aguirre. Inspiegabile la permanenza di Armero, un giocatore che è in deficit dall’anno della sua esplosione, ed ha deluso anche in Brasile, ma inspiegabile in generale la sessione friulana, anche se sono partiti i deludenti Iturra e Kone.

HELLAS VERONA 5: Cedere Sala ed Hallfredsson a gennaio rappresenta un autentico autogol, soprattutto quando la squadra sta già soffrendo tantissimo, ma la dirigenza scaligera non si è fatta scrupoli nel dare la definitiva mazzata al giocattolo veronese: sono arrivati giocatori che hanno spesso deluso come Marrone ed Emanuelson e due scommesse come Samir (”parcheggiato” dall’Udinese) e Furman, insieme ad una collaborazione con la Fiorentina che ha portato un Rebic da lanciare titolare e l’oggetto misterioso Gilberto. Anche Romulo era arrivato così in gialloblù, ma questo non basta ai tifosi per essere ottimisti, dopo un mercato che sembra essere nato come preparazione alla B (ed ha visto andar via anche Rafael)…


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