di Ferdinando Cocciolo
Le pagelle di PostPopuli del grande ciclismo 2013. I voti più alti a Vincenzo Nibali, Joaquim Rodriguez, Chris Froome e al Campione del Mondo Rui Costa. Inesistente Damiano Cunego, sfortunato Ivan Basso, le delusioni Alberto Contador e Bradley Wiggins.
La stagione 2013 del grande ciclismo si è appena conclusa ed è già tempo di bilanci, valutazioni, riflessioni, su un’annata lunga, faticosa per i corridori, ma soprattutto entusiasmante ed avvincente. Ancora una volta, “l’ombra fastidiosa e puntuale” del doping ha cercato di insinuarsi nella passione ed amore dei tifosi per il ciclismo, ma non ce l’ha fatta.
Anche PostPopuli intende dare il proprio contributo ad un’analisi sulla stagione ciclistica 2013, attraverso le PAGELLE, relative a chi ha fatto bene e a chi ha deluso, facendo riferimento, anche e soprattutto, ai nostri.
E non possiamo non iniziare da colui che da due anni è il miglior corridore italiano, sia nelle grandi gare a tappe che nelle gare di un giorno.
VINCENZO NIBALI, VOTO 9
vincenzo Nibali. outdoorblog.it
Non gli diamo il 10 perché, sfortunatamente, non ha vinto il Mondiale di Firenze, ma ha dimostrato ampiamente, nel panorama internazionale, di essere il più continuo. Trionfatore al Giro d’Italia, secondo alla Vuelta di Spagna (era nettamente il favorito di tutti, ma è stato clamorosamente sorpassato dal vecchio Horner), quarto al Mondiale (ne siamo convinti, se non fosse stato vittima della caduta, sarebbe stato sino alla fine con Rui Costa e Joaquim Rodriguez). Ma anche la vittoria nelle classifiche finali della Tirreno-Adriatico e del Giro del Trentino, due delle brevi gare a tappe più importanti da sempre, vinte nella fase iniziale della stagione. Anche se il vincitore ufficiale del World Tour è lo spagnolo Rodriguez, verrebbe proprio da dire che quello più meritevole sarebbe stato Vincenzo, che sa vincere da febbraio ad ottobre.
JOAQUIM RODRIGUEZ, VOTO 8,5
È, come detto, il vincitore del World Tour 2013, che attribuisce punteggi che possono avere anche criteri discutibili, ma comunque in linea con il concetto della regolarità, molto importante in uno sport faticoso come il ciclismo. E lo spagnolo è ormai da anni un regolarista, proprio come Nibali, uno che non molla mai che alla fine della stagione raccoglie sempre qualcosa di importante. Ha vinto per la terza volta la classifica del World Tour (dopo il 2010 e il 2012), vice Campione del Mondo (dietro… un impensabile Rui Costa), degno vincitore di un difficilissimo ed impegnativo Giro di Lombardia. Gli sono mancati, ancora una volta, i “colpacci pesanti” al Mondiale, Tour e Vuelta, ma ha portato a casa punti importanti, arrivando quinto alla Tirreno-Adriatico, secondo al Giro di Catalogna, sesto alla Freccia Vallone, secondo alla Liegi –Bastogne Liegi, terzo al Tour de France, quarto alla Vuelta. Nel 2014, il leader della Katusha tenterà “il colpaccio” al Giro d’Italia, noi siamo convinti che avrà molte possibilità di successo, anche per dimostrare ai suoi detrattori di non essere… un incompiuto.
PETER SAGAN, VOTO 7,5
Qui parliamo di un “purosangue” che, a detta di molti addetti ai lavori, pur vincendo molto ed anche gare di qualità ed importanti, può fare molto di più. Traducendo… oltre alla quantità (sono state 22 le vittorie nel 2013), lo slovacco può pensare benissimo a vincere gare come la Sanremo, il Fiandre, la Roubaix, un Campionato del Mondo. Corridore eclettico, ha i mezzi e il potenziale per ottenere questi risultati e migliorare così un “pacchetto risultati” che vede, nel 2013, la vittoria a Montreal e nella Gand-Wevelgem, i secondi posti al Fiandre e alla Milano-Sanremo, il sesto nel Mondiale fiorentino, la vittoria in una tappa e i piazzamenti al Tour de France.
CHRIS FROOME, VOTO 9
Chris Froome – independent.co.uk
Anche se qualcuno non sarà d’accordo (vedendo nel capitano della SKY il prototipo del corridore vincente solo per una parte della stagione), ci sembra la valutazione più appropriata, considerando quanto fatto nell’ultimo Tour de France. Froome ha demolito gli avversari con una “facilità disarmante”, lui considerato soprattutto il gregario di Bradley Wiggins, quest’anno assente sulle strade francesi. Tutti lo aspettavano anche al Mondiale ma lì ha deluso le aspettative, anche di chi nutre ancora molti dubbi sulle prestazioni del sudafricano, atteso ora dal sempre più probabile scontro al Tour 2014 con Nibali e Contador.
ALBERTO CONTADOR , VOTO 5
Voto assolutamente negativo per il portacolori della Saxo che, dopo il rientro dalla squalifica (a parte il successo nella Vuelta dell’anno scorso), non sembra più quello dei giorni migliori, il corridore per antonomasia più forte nelle grandi gare a tappe degli ultimi sette anni. Ha fallito il suo grande appuntamento, il Tour de France, dove è sempre stato in sofferenza sulle salite che contano e neanche aiutato dalla sua consueta forza morale. La Vuelta di Spagna poteva rappresentare la grande rivincita, ma ci ha rinunciato. Chiude la stagione con una sola vittoria, una tappa al Tour de Sain Luis in Argentina, a fine gennaio. Troppo poco…
BRADLEY WIGGINS, VOTO 4
Ci si aspettava una riconferma, dopo la grande stagione 2012, quella del trionfo al Tour de France, che lo ha visto anche vittorioso nell’oro olimpico e in corse di primo piano come la Parigi-Nizza, Il Giro del Delfinato e il Giro di Romandia. C’è chi giura che abbia sofferto sin troppo la concorrenza SKY di Froome, ma non basta a giustificare una stagione praticamente disastrosa, riscattata parzialmente dalla vittoria nella classifica finale del Giro della Gran Bretagna. Aveva puntato tutto sul Giro d’Italia, ma la scarsa condizione fisica ed anche la sfortuna sono stati ostacoli insormontabili.
DIEGO ULISSI, VOTO 8
Uno dei giovani più promettenti, ma soprattutto una realtà del ciclismo italiano che, ora più che mai, ha bisogno di ritrovare credibilità nelle grandi classiche (non vinciamo una classica monumento dal Lombardia 2008 di Damiano Cunego). Il corridore della Lampre Merida era soprattutto atteso dalle classiche delle Ardenne, ma non ha reso come si aspettava. Delusioni compensate da un grande finale di stagione, successi in una tappa del Giro della Polonia, nelle classiche italiane Milano-Torino, Coppa Sabatini, Giro dell’ Emilia, che vanno ad aggiungersi alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali. Sfortunato sia al Mondiale che al Lombardia, ma per questi grandi appuntamenti ha ancora tempo… Di fatto, il più forte corridore italiano nel 2013, alle spalle di Vincenzo Nibali.
IVAN BASSO, VOTO 6
Dare il voto di sufficienza ad Ivan Basso, in ogni caso, non rende onore al nostro corridore più forte nelle grandi gare a tappe degli ultimi anni, insieme a Vincenzo Nibali. Valutazione più di incoraggiamento per il 2014, per una stagione disastrosa, da dimenticare, dove la sfortuna l’ha fatta da padrona… Il Giro d’Italia era il suo grande obiettivo, era convinto di poter lottare per la terza maglia rosa, ma, proprio a poche ore dal via, un infortunio al soprasella lo ha costretto al forfait. Ma il leader della Cannondale, non è la prima volta, ha la grande forza e voglia di rialzarsi e ha già nel mirino l’altro grande obiettivo, la Vuelta di Spagna (dove Ivan si è classificato quarto nel 2009 ). Al Giro della Polonia dimostra di avere un’ottima condizione fisica (quinto nella tappa vinta in salita da Ulissi e ottavo nella generale) e così anche alla Vuelta Burgos, dove nella “tappa regina” mette anche in difficoltà Vincenzo Nibali. E si arriva così all’attesissima Vuelta, dove Basso è estremamente convinto di avere buone carte al cospetto di Nibali, Valverde e Rodriguez. Ma è destino che la maledetta sfortuna colpisca ancora una volta Ivan, costretto al ritiro quando è settimo nella classifica generale, in piena corsa per la vittoria finale o il podio, con un quinto e un quarto posto in dure tappe in salita. Il grande freddo blocca un corridore, un uomo, che ancora una volta ha la voglia di rialzarsi, sino ad un buon ed incoraggiante finale di stagione (undicesimo al Giro di Lombardia, con i migliori sino allo strappo finale, protagonista e nono nella classifica finale del Giro di Pechino). Speriamo che la sfortuna abbandoni Ivan Basso, ora proteso al “sogno rosa” nel 2014.
RYDER HESJDEAL, VOTO 4
Neanche la brutta copia del corridore che nel 2012 ha vinto il Giro d’Italia. E ora spunta anche una brutta storia di doping…
RUI COSTA, VOTO 8
Alzi la mano… chi lo ha pronosticato Campione del Mondo a Firenze, eppure sul gradino più alto ci è finito lui, sorprendendo tutti e soprattutto un delusissimo Rodriguez. Già nel Gp Montreal, gara World Tour abbastanza dura, aveva dimostrato di essere in gran forma, così proprio nel giorno più importante ha completato un percorso che gli ha fatto meritare un ricco contratto con la Lampre di Saronni e molte aspettative per il Tour de France 2014 e le grandi classiche.
FILIPPO POZZATO, VOTO 7
Prendere o lasciare… Pippo, sino a prova contraria, è un “ purosangue” particolare, capace di grandi vittorie e sussulti, ma anche di pesanti sconfitte e cadute. Il terzo successo in una classica italiana importante ed impegnativa come il Trofeo Lagueglia a febbraio era stata incoraggiante per il grande appuntamento delle classiche del pavè (Fiandre e Roubaix, dove ha sfiorato più volte la vittoria). Ma ha fallito e solo dopo il corridore della Lampre Merida ha confessato di essere stato vittima di un virus. Pippo non molla (anche se reduce da un Giro d’Italia abbastanza deludente), intende fare un grande finale di stagione, con in testa la partecipazione al Mondiale. Vince la Coppa Agostoni, una gara di prestigio come il Gp Plouay (sprint imperioso ed unico italiano alla fine ad aver vinto in una classica del circuito mondiale), quinto nel Gp Montreal e secondo nel Gp Etruschi. Potrebbe fare molto di più…
GIOVANNI VISCONTI, VOTO 7
Un altro dei nostri che potrebbe fare molto di più, soprattutto negli appuntamenti più importanti. Dopo il periodo deludente delle classiche di primavera, ecco le due belle e significative vittorie in due tappe al Giro d’Italia e l’ottima prestazione (soprattutto al servizio del capitano Nibali) nel Campionato del Mondo. Visconti ha vinto la depressione, questa è la sua vittoria più importante.
DAMIANO CUNEGO, VOTO 4
Sicuramente, la delusione italiana più grande, con una sola vittoria in una tappa della Coppi e Bartali. Per il resto, brutte prestazioni, insignificanti, e neanche piazzamenti nelle classiche delle Ardenne, italiane, e al Tour. Non convocato da Bettini per il Mondiale, conquista un buon terzo posto alla Japan Cup. Mai stato il vero Cunego…
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