di Francesco Gori
Bentornato, Valentino Rossi. Il regalo tanto atteso per i suoi tifosi è arrivato in Qatar, edizione 2013, con un secondo posto tutto classe e grinta, dietro all’inarrivabile Jorge Lorenzo.
LE PAGELLE:
JORGE LORENZO: 10
Il solito cannibale. Non ha lasciato spazio alcuno agli avversari, che si sono alternati all’inseguimento, cercando di recuperare un gap che si è fatto subito consistente. Senza successo. In assenza di un osso duro come Stoner e con un Pedrosa in versione di-nuovo-molle, l’unico in grado di mettere in difficoltà l’ariete spagnolo è al momento il solo Valentino Rossi. DOMINATORE ASSOLUTO
VALENTINO ROSSI: 9
Ok, chi avrebbe scommesso su Valentino secondo, dopo la prima parte di gara? In pochi. Perché il doppio tentativo di sorpasso al giro 2, col leggero fuoripista che lo condiziona e ne frena la verve, è stato da pilota inesperto, annebbiato dall’adrenalina. Ma una volta liberatosi di Bradl, si scatena in una danza di furore agonistico, tipicamente delle sue. Tipicamente del fuoriclasse che è. La rimonta è un orgasmo per il tifo italiano, e le Honda non possono che inchinarsi. IL RITORNO DEL DOTTORE
MARC MARQUEZ: 9
Solo i fenomeni possono permettersi di esordire nella classe regina e conquistare subito il podio. Marc si permette il lusso di dare la paga all’esperto compagno Dani, si permette pure di ingarellarsi col pluri-campione Valentino, pur cedendo nel finale alla maggiore esperienza del centauro di Tavullia. A soli vent’anni, l’avvenire è tutto suo. FUTURO ASSICURATO
DANIEL PEDROSA: 5.5
Un misero quarto posto. Troppo poco per chi punta per l’ennesima volta al mondiale. Moscio come ai vecchi tempi, lontano anni luce dal Pedrosa capace di vincitore sette gp nella scorsa stagione. Urge ritrovare grinta in primis, per non farsi travolgere dalla giovinezza di Marquez e condannarsi così ad una pensione anticipata. DELUSIONE INFINITA
CAL CRUTCHLOW: 6.5
L’inglesino è il solito fulmine in prova, il solito bicchiere mezzo vuoto in gara. Ma in fondo il quinto posto dietro il poker d’assi è anche il massimo ottenibile. Resta in corsa per il podio fino a cinque dal termine, quando l’onda Rossi lo travolge e costringe all’errore. IL MASSIMO OTTENIBILE
ANDREA DOVIZIOSO: 7
Esordio in Ducati con quarto posto in prova e una prima parte di gara ai vertici. Poi la rossa di Borgo Panigale cala inevitabilmente, confermando lacune con le quali Rossi ha dovuto fare i conti per due anni. Il buon Dovi comincia la nuova avventura con un settimo posto, che non è il massimo, ma con barlumi di speranza futura e una guida che ha reso al massimo. SPERANZA ROSSA
Per saperne di pià consulta l'articolo originale su: